August 18, 2025

Prosegue la costante attività di controllo del territorio da parte del personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ostuni, diretto dal Commissario Capo Gianni Albano.
Nell’ambito delle particolareggiate direttive rese dal Questore di Brindisi Dott. Roberto Gentile, gli investigatori della Città Bianca, a seguito di complessa e dettagliata attività d’indagine, nella giornata di ieri eseguivano in Ostuni un ordinanza applicativa della misura coercitiva personale del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Brindisi, Dott.ssa De Angelis, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Procura di Brindisi, Dott. Montinaro.
Tutto è partito nello scorso agosto quando una donna di Ostuni ha denunciato il marito per le pesanti angherie che era costretta a subire da.

La donna ha raccontato agli agenti di polizia un calvario personale fatto di percosse, aggressioni, minacce di morte ed umiliazioni di ogni genere e natura, subite anche alla presenza dei figli minorenni.

La signora ha riferito anche di essere stata colpita con un violento calcio all’ addome e di essere stata minacciata con un grosso coltello da cucina.

La situazione – ha raccontato ancora la donna – era nata sin dal momento in cui contrasse il matrimonio col suo aguzzino, nel lontano 1996 e si erta protratta sino al 2013 quando la denunciante, ormai esausta per una vera e propria oppressione fisica e psicologica, ha deciso di separarsi formalmente dal marito.
Ma l’uomo non ha smesso di vessare la moglie. Anzi, da quel momento è iniziato l’inferno con ripetute telefonate,  messaggi, appostamenti sotto casa e nei luoghi di abituale frequentazione della donna, minacce di ritorsioni alla donna e ai figli se non si fosse decisa a ritornare su i suoi passi.

 

Insomma, una vera e propria fissazione che è sfociata in ulteriore collera non soltanto nei confronti della denunciante e dei figli, letteralmente atterriti dalle scellerate condotte del padre, ma anche nei confronti dei suoceri, picchiati dall’uomo perché ritenuti responsabili del cambiamento della figlia.

 

Per lo stalker, l’ex era solo una cosa sua, non doveva essere di nessun altro tanto che ne controllava ogni movimento e spostamento, facendosi trovare in tutti i luoghi in cui la donna si recava, giungendo addirittura a ‘piantonarla’ sotto casa, suonando inoltre insistentemente al campanello, creando così nella vittima un perdurante stato di ansia e di paura tale da ingenerare nella stessa un fondato timore per la propria incolumità nonché per quella delle persone a lei vicine.

 

Quanto precisato dalla donna in sede di denuncia è stato riscontrato attentamente dagli investigatori del Commissariato ostunese che, dopo complessa e meticolosa attività investigativa, hanno informato il dott. Montinaro, pm presso la Procura della Repubblica di Brindisi.
Il magistrato, condividendo pienamente gli esiti investigativi, e giudicando il pericolo di reiterazione criminosa, concreto e attuale, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari, Dott.ssa De Angelis, l’emissione di misura coercitiva personale del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, mantenendo una distanza non inferiore a 500 metri dalla predetta, dalla sua abitazione e dal suo luogo di lavoro, con l’ulteriore prescrizione di non comunicare con la stessa attraverso qualsiasi mezzo, neppure in forma scritta, a mezzo del telefono o della rete Internet.

 

La minima trasgressione di quanto disposto determinerà l’ aggravamento dell’attuale misura restrittiva.

 
R.L., classe 1969 di Ostuni, con precedenti per maltrattamenti in famiglia, risponde di atti persecutori ai danni dell’ ex moglie, con l’ aggravante di aver commesso il reato in presenza o in danno di minore di anni diciotto.

 

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