May 14, 2025

imageIn qualità di vice coordinatore provinciale di Area Popolare, non posso che esprimere tutto il mio disgusto, personale e politico, la mia indignazione umana verso una mera “sentenza politica”, priva di contenuti giuridici e sostanziali, che ha determinato la decadenza per ineleggibilità del consigliere Quarta, tra i più suffragati e competenti dell’intero panorama politico locale.

 
Lungi da me assurgere il ruolo di difensore politico, ma quello che oggi si è consumato nell’assise comunale di Brindisi ha i connotati di un vero e proprio atto di banditismo politico, un atto di arroganza politico-istituzionale avente come unico obiettivo annientare chi, fino a qualche tempo fa, era elemento virtuoso e di comodo di alcuni, e per questo scomodo istituzionalmente e politicamente.

 
Una vendetta, evidentemente, pensata ed artefatta con livore e becera cattiveria da cantina.
Un atto amministrativo irrazionale e scellerato di evidente violazione della democrazia partecipata, della deontologia politica ( ammesso che ci sia), espletato da un organo non costituzionalmente deputato, il consiglio comunale, a cui viene rimandata una semplicistica e faziosa decisione politica, una mera presa d’atto priva di contenuti amministrativi e giurisprudenziali.

 
Il tutto, ancor più grave, nella piena incertezza e incompetenza decisionale di un organo apicale e di legittima’ quale il segretario generale, che richiamando una semplice nota della prefettura, non certo obbligatoria o vincolante, decide di non “decidere” per non assumersi responsabilità che le competono per legge, scaricando il tutto ad un consiglio comunale non competente sul piano giuridico-amministrativo, e privo di documentazione giurisprudenziale ed amministrativa che potesse consentire una votazione più di sostanza che politica.

 
Invece, di fatto, vi è stata una votazione fideistica, senza contenuti, senza una cognizione giuridica dello status quo, nel segno del “bisogna votare e basta” , alla cieca, perché questo è l’ordine della scuderia e dei potentati, consumato ed intimato, durante una pretestuosa sospensione, ad un gruppo politico (i COR) che diligentemente chiedeva lumi e spiegazioni giuridico-amministrative al Segretario Generale.

 
Non solo: la nota integrativa della Prefettura, che storicamente si inquadra come atto anomalo nella storia politica brindisina, pone inevitabilmente un interrogativo procedurale, e cioè: sulla base di quali atti ha proceduto a tale controllo e conseguente segnalazione? Perché non si è chiesto con urgenza al Ministero degli Interni un parere esplicativo e chiarificatore? Perché tale parere non è stato chiesto dal Comune di Brindisi nella persona del Segretario Generale? Interrogativi che lasciano dubbi e incertezze, delusione ed imparzialità, in violazione di principi cardine della pubblica amministrazione e del buon senso politico.
Personalmente, allo stesso modo, porgo i miei più sinceri auguri all’amico Rino Pierri, certo che ben saprà interpretare gli ideali di Ncd-Area Popolare all’interno dell’Assise comunale, difendendo valori e principi che oggi, indegnamente, sono stati offesi e violati da una cieca e faziosa rappresentanza politica.

 

 

Avv. cosimo De Michele
Vice coordinatore provinciale Ncd-Area Popolare

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