May 8, 2025

Rischia di incidere pesantemente sul futuro dell’Università di Brindisi la battaglia legale tra Provincia di Brindisi ed il Comune Capoluogo sulle somme anticipate agli atenei di Bari e Lecce.

 
I fatti: nei giorni scorsi il Tar di Lecce ha accolto la richiesta di decreto ingiuntivo presentata dall’Avv. Mario Marino Guadalupi in rappresentanza della Provincia di Brindisi nei confronti del Comune di Brindisi.
Il Tribunale amministrativo ha intimato al Comune capoluogo di rimborsare alla Provincia le spese anticipate per la realizzazione dei corsi universitari.
In soldoni si tratta di 3.088.175,66 euro corrisposti dalla Provincia per l’attivazione dei corsi di Economia aziendale, Ingegneria aerospaziale e industriale, Servizi sociali, Informatica.

 
La questione – nata al tempo dell’Amministrazione Mennitti – si è trasformata in un vero e proprio braccio di ferro legale. Ma la querelle non si è chiusa con l’intimazione ordinata da Tar.

 
Infatti, il Comune di Brindisi contesta la somma ed è fermamente deciso a non pagare. Il Comune ritiene che da quella cifra vadano scomputate quantomeno le spese sostenute per il servizio di integrazione scolastica nonché quelle per il recupero delle somme indicate nella sentenza n. 2105/2014, i cui costi sarebbero stati sostenuti da Palazzo di Città.

 

gd-provincia-di-brindisiSulla questione registriamo un intervento di Nicoletta Pannofino Responsabile Università dei Giovani Democratici della Provincia di Brindisi.
Di seguito lo riportiamo integralmente:

 
 Continua imperterrita la disputa tra Università ed enti locali che, come unica risposta, vede una chiusura del diritto allo studio.
Da studenti siamo indignati e stufi di vedere nuovamente messa a rischio la nostra formazione e, dunque, il nostro futuro; da cittadini, invece, siamo amareggiati per questo disinteresse nei confronti dei giovani.
La Cittadella della ricerca, dove un tempo vi erano importanti corsi di laurea dell’Università del Salento e che vede ora la sola presenza dei corsi di laurea in ingegneria, è una struttura nuova e all’avanguardia su cui – e intorno a cui- si è investito molto negli ultimi anni: si sono migliorati i trasporti pubblici e di collegamento, si sono attuati lavori di ristrutturazione e ampliamento, per poi veder nuovamente venire meno nel nostro territorio un’opportunità di investimento sui giovani e per i giovani. Al suo interno, il “Comprensorio” vede coesistere realtà differenti, dagli Enti e Laboratori di ricerca a quelli di formazione pubblici e privati. Il suo complesso immobiliare è dotato inoltre di strutture adibite ad alloggi e spazi mensa. Si tratta dunque di una vera e propria “Città tecnologica” dove studenti e mondo del lavoro si incontrano diventando stimolo gli uni degli altri.
Stessa dignità, anche per i corsi dell’Università di Bari, che risiedono presso la struttura dell’ex ospedale di Summa, dove abbiamo visto in questi anni il passaggio dalla struttura inagibile nel quartiere Casale a quella del quartiere Cappuccini, con tutte le problematiche che fanno seguito al cambio struttura e riorganizzazione.
Quindi, quello che serve al nostro territorio è parlare seriamente e senza inutili proclami, della questione universitaria a Brindisi, occorre perciò, che da parte di tutti i soggetti interessati vi sia una seria volontà d’investire e programmare attraverso il coinvolgimento delle realtà locali, degli enti e delle aziende di Brindisi e Provincia.
Università e studenti non si arrendono e noi, insieme a loro, porteremo avanti questa battaglia.

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