August 5, 2025

Verità e Giustizia per Giulio Regeni. E’ il tema di una mozione consigliare presentata da Marcello Cafueri (PD) per il Gruppo consiliare del Partito Democratico.

Questo il testo della mozione

 

Premesso che:
In data odierna ricorre il primo anniversario della brutale morte di Giulio Regeni;
Infatti, il 3 febbraio 2016 in Egitto, presso Giza, all’estrema periferia del Cairo, è stato trovato il corpo senza vita del ricercatore e dottorando italiano di 28 anni, scomparso in circostanze misteriose dalla capitale egiziana il 25 gennaio 2016;
Giulio Regeni si trovava in Egitto dal mese di settembre 2015 per compiere degli studi riguardanti il corso di dottorato di ricerca in politiche internazionali che stava svolgendo presso la prestigiosa Università di Cambridge; Il 25 gennaio 2016 ricorreva il quinto anniversario della rivoluzione di piazza Tahrir che ha portato alla deposizione del presidente Mubarak;

 

Come accertato dalla autopsia, il corpo di Giulio Regeni presentava chiari segni di tortura: “bruciature di sigarette, un orecchio mutilato, tagli ed ecchimosi ovunque, un colpo alla testa” (da Il Fatto Quotidiano del 5 febbraio 2016), “aveva sette costole rotte, segni di scariche elettriche sui genitali e un’emorragia cerebrale” (da L’Internazionale del 15 febbraio 2016), “sono state strappate le unghie delle dita e dei piedi. Sono state fratturate sistematicamente le falangi, lasciando tuttavia intatti gli arti inferiori e superiori. E’ stato mutilato un orecchio” (da La Repubblica dell’8 febbraio 2016);
Considerato che:

Giulio Regeni era specializzato in conflitti e processi di democratizzazione e, da quanto riportano gli organi di stampa, era in contatto con oppositori del regime militare di Al Sisi, il Presidente egiziano che sta portando avanti un’opera di sistematica repressione di ogni tipo di dissenso politico interno;

Le autorità egiziane hanno fin da subito fornito versioni contrastanti, mettendo in atto evidenti tentativi di depistaggio al punto da attribuire la morte di Regeni prima ad un “incidente”, e poi arrivando addirittura a non escludere “la pista (…) criminale o di vendetta personale”;
Le autorità egiziane hanno con ogni probabilità scambiato Giulio Regeni per una spia, visto quanto emerso da inchieste giornalistiche secondo le quali il giovane studente italiano fosse ricercato già dalla fine di dicembre 2015;

Rilevato che:
Proseguono anche in queste ore i depistaggi e la scarsa collaborazione da parte del governo egiziano, evidentemente impegnato ad evitare che si faccia piena luce su quanto accaduto, e questo nonostante il Governo italiano abbia con forza richiesto alle autorità egiziane il massimo impegno per l’accertamento della verità, e lo stesso Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, abbia dichiarato che “L’Italia non si accontenterà di verità di comodo”;

Esiste il fondato rischio che con il passare del tempo la ricostruzione su quanto realmente accaduto a Giulio Regeni diventi sempre più complicata e, con essa, l’individuazione dei responsabili, a qualunque livello siano, della sua morte, nonostante l’autorità giudiziaria italiana stia profondendo un notevole sforzo al fine di accertare la verità con apprezzabili risultati;

L’Ong “Amnesty International” e il quotidiano “La Repubblica” hanno lanciato la campagna “Verità per Giulio Regeni” con l’obiettivo di evitare che l’omicidio del giovane ricercatore italiano cada nell’oblio, campagna alla quale ha aderito anche la Giunta Regionale della Puglia con l’esposizione presso la Sede della Presidenza di uno striscione;
Il Comune di Francavilla Fontana, cosi come stabilito all’art. 5 lettera n) dello Statuto Comunale: “ripudia ogni forma di discriminazione, di violenza e limitazione della libertà personale”.

Tutto ciò premesso e considerato,
il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e l’Amministrazione:
-a tenere esposto lo striscione “VERITÀ PER GIULIO REGENI” sul balcone della sede comunale o comunque il logo predisposto appositamente da Amnesty International sul sito del Comune di Francavilla Fontana, fino a che non sarà fatta chiarezza sulle cause che hanno portato alla morte di Giulio Regeni;

– a manifestare l’impegno di questa Amministrazione contro ogni forma di tortura e violazione dei diritti umani, come quella che ha riguardato Giulio Regeni, nelle più diverse forme: patrocinando o organizzando iniziative di sensibilizzazione sul tema, partecipando ed aderendo a campagne;

– a richiedere a tutte le autorità competenti di profondere ogni sforzo per l’accertamento della verità per onorare la memoria di questo giovane e coraggioso ricercatore italiano: nello specifico, inviando questa mozione all’Ambasciatore egiziano in Italia e al Console Generale di Milano;

– a dichiarare nella lettera di accompagnamento alla mozione che, come sostenuto da Amnesty International, «qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti, dev’essere respinto»;

– ad aderire ufficialmente, per le motivazioni indicate in premessa, alla campagna nazionale lanciata dall’associazione Amnesty International Italia “Verità per Giulio Regeni”, nelle modalità descritte sul sito di Amnesty International;

– a sollecitare il Governo Italiano e nello specifico il Ministro degli Esteri, inviando questa mozione, affinché non cessi lo sforzo per far piena luce sulla morte di Giulio Regeni; inviare questa mozione ai Presidenti della Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica.

 

Per il Gruppo consiliare del Partito Democratico
Il capogruppo Marcello Cafueri

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