Di seguito riportiamo integralmente il testo di una petizione inviata da alcuni cittadini del rione Sant’Elia di al Sindaco di Brindisi, Mimmo Consales.
Sig. Sindaco
Nel rione S. Elia, all’incrocio tra via Leonardo da Vinci e via Ciardi, è situato un rudere abbandonato da molti anni, che desta grande preoccupazione perché rappresenta una situazione di grave rischio, sia per i bambini che possono avventurarsi liberamente all’interno del rudere, sia per la presenza di lastre di eternit, che appaiono danneggiate e deteriorate al punto da far temere l’eventuale dispersione di fibre tossiche nell’ambiente e nelle abitazioni, uffici, negozi, laboratori artigianali e scuole circostanti.
E’ stata infatti accertata in sede scientifica la pericolosità dell’amianto, in quanto responsabile di patologie gravi ed irreversibili a carico dell’apparato respiratorio, come l’asbestosi ed il carcinoma ai polmoni ed alla pleura, che possono manifestarsi anche a distanza di molti anni.
Una conseguenza determinata dalla capacità dell’amianto a matrice friabile di liberare nell’ambiente fibre inalabili altamente tossiche, ma che può anche verificarsi nei manufatti a matrice compatta, nel caso in cui essi risultino danneggiati o deteriorati per effetto dell’incuria e/o dalla lunga esposizione alle intemperie.
Per questo motivo la Giunta della regione Puglia, con delibera 676 dell’11 aprile 2012, ha reso obbligatorio, su tutto il territorio regionale, il censimento dei luoghi in cui è presente l’amianto, al fine di predisporre, sulla base della effettiva conoscenza, i piani di protezione e risanamento ambientale a tutela della salute umana e dell’ambiente.
Ai proprietari dei luoghi e degli edifici pubblici e privati in cui si trovava l’amianto, sia a struttura friabile, sia a struttura compatta, era stato concesso 60 giorni di tempo dalla pubblicazione della delibera di giunta sul bollettino regionale, per l’auto notifica della presenza di amianto.
Alle ASL è stato conferito anche il compito di effettuare i controlli, per verificare lo stato di conservazione dei manufatti con amianto e la eventuale dispersione delle fibre nell’ambiente.
Nonostante siano ormai trascorsi oltre 24 mesi dalla delibera, manca ogni informazione relativa al percorso intrapreso e all’attività svolta dal comune di Brindisi e agli eventuali controlli effettuati dall’ASL nel territorio comunale.
Per questo le chiediamo se il Comune di Brindisi è al corrente della situazione e del pericolo che il rudere può rappresentare per la salute dei cittadini. Se è stata effettuata una ricognizione sul predetto rudere. Se sono stati effettuati controlli sulla eventuale dispersione di fibre tossiche nell’ambiente da parte dell’ASL ed, eventualmente, quali provvedimenti sono stati adottati nel frattempo o si vogliono adottare e con quale tempistica.
Ci sembrano domande legittime, che richiedono risposte accurate, perché riteniamo di aver diritto ad essere immediatamente avvertiti della situazione rilevata, degli eventuali pericoli o essere rassicurati, che le varie situazioni sono sotto controllo e che non c’è rischio alcuno per la nostra salute, quella dei nostri familiari, specialmente dei più piccoli.
Ma soprattutto chiediamo un suo intervento tempestivo, per dare finalmente concretezza alle tante periodiche rassicurazioni verbali del passato sulla salvaguardia della salute pubblica dei cittadini.
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