May 1, 2025

Concerto in piazza DuomoPur nella consapevolezza che piazza Duomo presenti le caratteristiche architettoniche e spaziali di un anfiteatro (quello romano, invece, deve rimanere nascosto da qualche altra parte per evitare frettolose “coperture” ad opera della “task force” di Sovrintendenza e Comune!) non avrei mai pensato che potesse vantare anche un’acustica da vero teatro. Finché…

Finché questa mattina, odorosa di primavera e di una gentile aria marina che sale svelta per il vicoletto di Santa Chiara, non mi sono venute incontro le dolci note di un violino. Anzi, di due violini. In quel momento non ti chiedi da dove venga la musica e, meno che mai, di quale aria possa trattarsi. È l’ascolto che, come una spugna, raccoglie in un unicum tutte le sensazioni che il corpo e la mente provano.

 

Dice bene Gaston Leroux: «C’è una virtù nella musica che fa sì che non esista più niente del mondo esteriore al di fuori di quei suoni che vengono a colpirvi nel profondo del cuore»…

Solo dopo un po’, come attratto da un pifferaio magico, quasi senza accorgermene, mi ritrovo davanti al Portico De’ Cateniano. Quello che ancora qualcuno si ostina a chiamare Portico dei Templari, i chiacchierati Cavalieri del Tempio di Gerusalemme, dai mantelli bianchi e dalla croce vermiglia sulla spalla.

Ecco! Ora i due violinisti artefici della magia sono ad un passo da me. Approfittando di uno   stacco, cerco di capire quale sia il motivo della loro presenza sotto le arcate gotiche di carparo di questo bellissimo retaggio della Brindisi medievale.

Ad esaudire la mia curiosità è Giovanna Pesare, di Sava, diplomata in violino e responsabile del Centro di Formazione Musicale “Les Choristes”. Le sta accanto l’allievo, Claudio Dell’Aquila, di Oria.

Mi spiega che si deve ad un intraprendente tour operator di Pescara la loro presenza in città. Anche se i primi passi sono stati della Regione Puglia e di Pugliapromozioni che, grazie alla diffusione in Austria di pubblicazioni e depliant presso i circoli ricreativi per anziani, sono riusciti a raggiungere un segmento di clientela “over 60”. Da qui l’arrivo in Puglia di ben ottomila turisti “senior” che, giunti a Brindisi con nugoli di voli charter, oltre alla visita delle principali attrazioni turistiche della Regione (compresa la nostra città), beneficiano anche di una salutare sosta presso le Terme di Torre Canne.

 

img11580[1]   Il programma delle visite guidate (chiaramente da parte di giovani non locali), iniziato nell’ultima settimana di Aprile, continuerà fino alla fine di Maggio, con presenze ˗ a Brindisi ˗ da due a quattro volte la settimana, sia al mattino che nel pomeriggio.

La conversazione s’interrompe proprio per l’arrivo di uno di questi gruppi. I musici riprendono in mano i violini e per un po’ intrattengono i turisti con un repertorio che spazia dai duetti di Féréol Mazas, alle rielaborazioni di musiche tradizionali ebraiche di Aleksey Igudesman, alle composizioni personali della stessa professoressa Giovanna Pesare.

 

L’intermezzo musicale lascia piacevolmente sorpresi i turisti: qualcuno scatta delle foto, qualcun’altro si complimenta con i violinisti. Poi, chiamati a raccolta dalla guida, visitano la Cattedrale, sciamano davanti al Seminario arcivescovile, rimangono estasiati al cospetto dei “merletti” della loggia Balsamo. I più curiosi entrano anche nella sottostante libreria.

Sono all’oscuro delle dispute sull’originaria destinazione a zecca angioina di quei locali e tuttavia l’alta volta di carparo, i segreti che forse nascondono le spesse pareti e, non ultimo, il profumo dei libri d’antan esposti sugli scaffali, regalano loro un’altra magia.

 

Mi allontano anch’io, con un altro spirito però.

Come è possibile ˗ mi chiedo ˗ che per vedere (ri)circolare dei turisti in città si debba dipendere dall’iniziativa della Regione? E come è possibile che questo tour operator di Pescara si preoccupi addirittura di allietare la presenza dei visitatori a Brindisi con la musica di due violinisti?

 

Per un momento penso alla rassegna musicale “Piano City” che proprio in questo fine settimana si svolge a Milano. Mi chiedo perché non possa essercene una anche qui. E mi prende un desiderio da bambino (o da grande scrittore come Dino Buzzati): avere le ali e vedere dall’alto la gente che si muove, attornia i musici per le strade, sui bus, nei parchi urbani, dentro il cortile di Palazzo Nervegna, sulle barche, nella darsena del Castello Aragonese… E noi, lassù, con le nostre piccole ali a goderci lo spettacolo.

 

scuolazoo  Nemmeno il tempo di metabolizzarlo questo sogno, che una notizia dell’ultima ora mi lascia di stucco. Un centinaio (o poco più) di studenti aderenti alla “Scuola Zoo” organizzano uno spettacolino presso un noto bar del lungomare.

La Scuola Zoo ˗ per chi non ha dimestichezza con l’ambiente giovanile e con quello dei social network ˗ è la più grande community italiana di studenti liceali. Nata su Facebook conta oltre un milione di fan e si prefigge lo scopo di “denunciare le ingiustizie della Scuola”. Il fondatore l’ha creata nel 2007, dopo che uno dei suoi docenti si era addormentato durante l’esame di maturità, senza che il preside avesse dato peso al grave fatto.

Il Progetto Ris della suddetta Scuola assicura al ragazzo rappresentante d’Istituto l’appoggio della community, un legale nel caso dovessero sorgere problemi con i Dirigenti scolastici ed infine la possibilità di svolgere una assemblea. In linea con quanto previsto dal Progetto la Scuola Zoo ha deciso di fare tappa in Puglia dal 5 all’11 maggio.

I ragazzi, dopo aver ottenuto il permesso del proprietario del bar ed aver dato comunicazione dell’evento alla SIAE, si sono creati lo spazio necessario ad un intrattenimento (diurno) fatto di discussioni e musica. Tutto, dunque, all’insegna di una sana allegria.

 

Purtroppo a rovinare la festa c’è stato lo sconfinamento (sembra di qualche metro) dei tavolini oltre il limite prestabilito. Questo il motivo per il quale una pattuglia di vigili urbani ha redatto un verbale di contravvenzione di 335 euro a danno del titolare dell’esercizio!

Altro che turismo e accoglienza con i musici! Altro che rassegna musicale per le vie e i siti della città! Qui siamo in presenza di un trend addirittura negativo, nel senso che non solo manca da anni un serio impegno per riportare il turismo in città, ma addirittura, con comportamenti incomprensibili (anche se formalmente “giusti”), si allontanano quei pochi che vengono a trovarci (per merito altrui).

 

È la vocazione turistica della città, oltre allo spirito di accoglienza, che viene mortificata. Mi sbaglio? E allora facciamo nostra l’idea di quel tour operator pescarese e, perché no?, proponiamo anche per la nostra città una rassegna musicale “on the road”. Perché, non dimentichiamolo, la musica ˗ tra l’altro ˗ “rompe le abitudini, fertilizza le relazioni”. E forse, anche se non più con le navi, riporta qui i turisti…

 

Guido Giampietro

 

 

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