La politica pugliese si infiamma con il ritorno (o presunto tale) di Fabiano Amati nel Partito Democratico. L’assessore al Bilancio della Regione Puglia, dopo l’uscita dal PD nel 2022 in dissenso con il governatore Michele Emiliano e il passaggio ad Azione di Carlo Calenda, avrebbe deciso di rientrare tra le file democratiche.
Tuttavia, il suo tentativo di riavvicinamento trova un ostacolo insormontabile: il netto rifiuto del segretario regionale Domenico De Santis.
A confermare l’indiscrezione sulla nuova iscrizione di Amati al PD è stata Repubblica, anche se l’interessato, interpellato sulla questione, ha preferito non confermare né smentire. Il suo rapporto con Azione si era incrinato da tempo, ma il ritorno del politico fasanese, che nel 2020 raccolse oltre 10.500 voti alle regionali dopo aver sfidato Emiliano alle primarie, sta destabilizzando il PD brindisino, che non gli ha mai perdonato l’appoggio a Pino Marchionna, eletto sindaco di Brindisi con il centrodestra.
La strada nel PD di Amati si scontra con la chiusura totale di De Santis. Con una dichiarazione netta, il segretario regionale ha escluso qualsiasi candidatura di Amati nelle liste democratiche: “Il Partito Democratico è inflessibile ai desiderata dell’eletto di turno. Amati non sarà candidato nelle nostre liste. Il PD non è un autobus turistico, che si utilizza solo per essere eletti”.
De Santis ha poi sottolineato l’intenzione di rinnovare profondamente le liste in vista delle prossime elezioni regionali, puntando su nuove leve: “Stiamo preparando tanti giovani a diventare la futura classe dirigente, candidandoli per farli eleggere. Il PD non può essere uno strumento nelle mani del portatore di voti di turno, ma il mezzo per cambiare la Puglia e il Paese”.
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