Molti movimenti, pochissime ufficializzazioni, ancora tante incertezze. Enorme dipendenza dai vertici di partiti e movimenti.
In sintesi è ciò che sta accadendo all’interno delle varie coalizioni che parteciperanno alle amministrative brindisine del prossimo giugno.
Di ufficiale c’è la candidatura di Simona Pino D’Astore che si è presentata come candidato di una coalizione che dovrebbe contare sull’apporto di tre civiche.
Sono in molti, però, a nutrire seri dubbi sulla circostanza che si riescano a riempire ben tre liste (96 candidati) di cittadini brindisini attivi nel “target” politico della Pino D’Astore.
Le acque sono molto torbide nel M5S.
Dopo aver rifiutato l’accordo con altri movimenti, i grillini hanno dimostrato di non riuscire ad accordarsi nemmeno tra le loro varie anime.
Le annose frizioni tra i meet-up brindisini hanno prodotto l’ennesima divisione e portato alla richiesta di certificazione di due candidature.
La prima è quella di Stefano Alparone, proveniente dai No al Carbone e sostenuto, all’interno del meetup “5 Stelle Uniti per Brindisi”, dall’ala “oltranzista” del movimento grillino.
La seconda è quella del giornalista Fabio Mollica, legato ad un secondo meet-up ma la cui figura troverebbe consensi anche tra altri attivisti.
La situazione è al vaglio dei vertici del movimento ed allo stato non è esclusa alcuna ipotesi, compresa quella che l’estrema litigiosità all’interno del movimento possa consigliare Caseleggio & associati a non concedere il simbolo, con il clamoroso risultato di escludere il M5S dalla competizione elettorale.
E’ ciò che è accaduto in altri comuni (compreso Rimini) ed è ciò che gli attivisti brindisini tentano di scongiurare (separatamente) attraverso contatti giornalieri con i propri riferimenti nazionali del M5S.
Sul fronte di Sinistra, il notaio Michele Errico ha ritirato la propria adesione come capo della “Coalizione per la Rinascita di Brindisi” composta da ACT, Brindisi Bene Comune, Possibile, Rifondazione Comunista e SEL Sinistra Italiana.
Lo ha fatto con un comunicato stampa inviato all’insaputa dei rappresentanti di partiti e movimenti che lo sostenevano e a poche ore da un importante incontro di coalizione.
In ogni caso, gli ex alleati di Errico non si sono persi d’animo e, come molti osservatori avevano anticipato nei giorni scorsi, sarà Riccardo Rossi a farsi carico di capitanare la coalizione (o quel che rimarrà) fino alle consultazioni amministrative.
Acque agitate anche nel fronte di centrosinistra. Non è un mistero che i vertici regionali di PD ed Area Popolare abbiamo puntato tutte le fiches sull’imprenditore Nando Marino ma l’ipotesi non trova terreno fertile in tutti quelli che (dall’interno o dall’esterno) credevano di condurre le dinamiche dei due partiti nella città di Brindisi.
A Brindisi (e provincia) alcuni invocano una personalità che possa aggregare più di quanto possa fare l’imprenditore. L’impressione è, però, che Emiliano e Cassano insistano sul nome di Marino proprio perché rappresenta una figura talmente “divisiva” da rompere ogni legame con il passato, capace di fare in modo che dalla coalizione stiano fuori, in primis, i consiglieri ritenuti politicamente responsabili della passata amministrazione.
E se nel PD sarebbe sufficiente il diktat delle segreteria regionale – guidata da Emiliano – per non candidare gli uomini vicini a Consales, più complicato è il discorso per gli ex consiglieri di NCD e Noi Centro, sui quali il presidente della Regione non ha alcun potere di veto.
Ed è qui che nasce il patto Emiliano-Cassano su Marino. Non è un mistero, infatti, che il presidente della New Basket Brindisi sia inviso ai maggiori referenti dell’ala centrista brindisina e che questi non accetterebbero mai di figurare in una coalizione guidata dal titolare di EmmeAuto.
Ed è in questo contesto che nasce la più grossa novità della campagna elettorale: una grossa coalizione di centro che va dagli ex PD fino ai Conservatori e Riformisti di Fitto e che, secondo voci insistenti, potrebbe contare anche su diversi reprobi di Forza Italia.
Ufficialmente ne fanno parte Impegno Sociale, Democratici per Brindisi, Noi Centro, i socialisti con Guadalupi per Brindisi, NCD-Area Popolare e Conservatori e Riformisti.
Gli aderenti hanno reso noto che il 9 e 10 Aprile si terranno le primarie di coalizione per la scelta del candidato Sindaco. Secondo le prime indiscrezione vi parteciperanno il Dott. Antonio Montanile, Vincenzo Guadalupi e Angela Carluccio.
Non sarà della partita, invece, il prof. Guastella che, in un primo momento, era stato indicato come possibile partecipante alle primarie.
Guastella aveva aperto un dialogo con alcuni soggetti organici al centrosinistra, ma lo aveva fatto quando sembravano ancora aperte le porte verso l’accordo con PD e NCD “ufficiali”.
Guastella avrebbe preso in considerazione la designazione alle primarie a patto che le consultazioni avrebbero riguardato anche il PD e la coalizione che faceva capo al Notaio Errico.
Al tempo, il patto con altre forze di centrodestra non era ancora nell’aria; oggi, invece, essendo variati diversi presupposti, non c’è più la disponibilità del Professore dell’Università di Lecce a partecipare alle primarie.
Sempre che queste si organizzino, visti i tempi ristretti e le pressioni ad indicare una figura capace di raccogliere consensi in città indipendentemente dall’investitura delle primarie.
Allo stato embroniale, invece, la coalizione di centrodestra, quella che – stando ad un comunicato stampa – conterebbe su Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Brindisi Può, Azione Nazionale e Movimento Regione Salento. Non si parla ancora di candidature ufficiali, anche se – secondo i soliti rumors – in pole-position appaiono Cesare Mevoli ed Angelo Rizziello.
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