May 15, 2025

Settimana cruciale sul fronte della politica brindisina. Le maggiori coalizioni serrano i ranghi ed entro poche ore potremmo avere il quadro pressoché definitivo della situazione.
Grandi novità sono attese per le tre parti politiche che – secondo le attese della vigilia – dovrebbero contendersi i due posti per l’eventuale ballottaggio: il centrosinistra, la grossa coalizione di centro ed il M5S.

 

 

Partiamo dal centrosinistra.
Pare oramai certo che domani, presso l’Hotel Orientale, sarà ufficializzata la candidatura di Nando Marino a Sindaco della coalizione che, oltre al PD, potrà contare almeno su un paio di liste civiche, sull’UdC, sul NCD e sul partito di Stefano/G. Brigante.
Dopo qualche flebile resistenza, si può dire che la figura del presidente della New Basket Brindisi, fortemente voluta da Emiliano, ha messo d’accordo tutte le componenti della coalizione. In particolare quel centrosinistra che aveva palesato la necessità di personalità più condivise, ma lo aveva fatto con più successo sulla stampa che nelle sede opportune.

Secondo voci accreditate, i primi ad aver accettato il diktat barese sarebbero stati i componenti del gruppo Marchionna-Renna-Cannalire (che, dopo il loro excursus nel centrodestra, sembrano entrati in pianta stabile nell’area PD e appaiono in pole position per governarne i futuri processi). Poi sarebbe “caduta” la fazione capeggiata da Carbonella ed Elefante, quindi avrebbe ceduto il Segretario Provinciale Bruno ed, infine, sarebbe andata a Canossa anche la componente “Left” (o, quantomeno, la sua parte decisiva).
E mentre Emiliano convinceva ad uno ad uno i sedicenti maggiorenti del proprio partito dell’opportunità della candidatura di Marino, la parte di centrodestra della coalizione ha marciato come un caterpillar per contattare uomini e donne che potessero garantire consensi elettorali.
L’operazione pare aver avuto successo tant’è che molte personalità sarebbero state “soffiate” alle altre coalizioni: ad oggi della squadra di Marino dovrebbero far parte uomini come Benarrivo, Frugis, Scarano, De Maria, D’Angelo e Gianluca Quarta.
Pare, inoltre, che il novero degli aderenti potrà essere rimpinguato nelle prossime ore anche con persone o movimenti che, finora, era ritenuti organici ad altre coalizioni.
Certo, resterà da spiegare agli elettori perché alcune personalità impegnate del centrodestra (o, addirittura, assessori della precedente giunta) faranno parte della coalizione “Emiliano” mentre saranno escluse figure di “partito” mai toccate da indagini (come ad esempio i dottori Valentino e Brigante). Ma nel corto circuito della politica brindisina, non stupisce che possa accadere anche questo.

 

 

Mentre “Marino” prende sempre più piede, sembra in stallo la “grossa coalizione”. Partita alla grande nel nome dell’opposizione allo strapotere di Emiliano (e Cassano), ora dopo ora, il gruppo ha visto crollare diverse certezze.

Probabilmente la circostanza di aver indetto le primarie per il 10 Aprile ha impedito una veloce saldatura delle fila lasciando spazio alla fuga di qualche figura che aveva già dato la propria adesione. L’impressione è che nelle prossime ore ci potranno essere delle grosse novità e non pare certo che la coalizione rimanga integra sotto i colpi del “cambiamento d’aria”.

 

 

In stand by, invece, sono gli attivisti del M5S. Si attende che i vertici del Movimento diano l’ok ad una delle due liste che hanno richiesto la certificazione. Entrambe le liste erano state inviate con un numero di candidati inferiore a quello consentito, ma nella scorsa settimana, entrambe le liste sono state rimpinguate con altri nominativi.

Le ipotesi restano tre: lo staff di Grillo e Casaleggio 1) assegnerà la certificazione ad una sola delle liste (facendo partire la solita ridda di polemiche e – forse – ricorsi);  2) non cederà il simbolo M5S a nessuna delle liste (come accaduto a Rimini, dove il M5S non sarà presente alle amministrative; 3)  ordinerà le “comunarie” tra gli iscritti.

 

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