May 4, 2025

Con l’audizione dei rappresentanti delle Camere penali pugliesi, del procuratore aggiunto della DDA di Bari, dott. Lino Giorgio Bruno e del sostituto procuratore antimafia di Bari dott. Renato Nitti, si è conclusa la fase di ascolto relativa alla proposta di legge “Istituzione di una Commissione d’indagine e di inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata nel territorio regionale ed in particolare sul cosiddetto fenomeno eco-mafioso” (a firma dei consiglieri regionali del gruppo consiliare M5S), congiuntamente alla proposta di legge istitutiva di una “Commissione speciale di studio e di indagine per la promozione della cultura della legalità ed il controllo o forma di attività corruttiva” sottoscritta dal consigliere regionale Sabino Zinni (ESdP), entrambe assegnate in sede referente alla VII Commissione consiliare presieduta da Saverio Congedo.

 
“Le due iniziative legislative – ha spiegato il presidente Congedo – rappresentano un tentativo di intervento su questi temi da parte del Consiglio regionale nella logica di una politica che tende a riappropriarsi del ruolo che le spetta”. Congedo ha ricordato che già nel 1987 la Regione Puglia aveva una Commissione speciale di inchiesta sul fenomeno criminale.
Ad illustrare i due provvedimenti, i rispettivi proponenti: la consigliera Rosa Barone del M5s ha ricordato come il testo in questione sia una delle prime iniziative presentate dal gruppo consiliare, dal momento che negli ultimi anni la Puglia ha visto crescere il numero dei reati ambientali e che pertanto la Regione “non può rimanere inerme, ma deve attuare una politica di prevenzione e repressione dei fenomeni illeciti che si verificano nel nostro territorio”.
Sabino Zinni ha invece sottolineato l’importanza dello studio e dell’indagine conoscitiva quali elementi fondamentali per la promozione della cultura della legalità ed il contrasto dell’attività corruttiva, che possono costituire fonte di informazione anche per l’attività della Magistratura.

 

Il primo a fornire una valutazione sulle due iniziative legislative è stato il procuratore aggiunto Lino Bruno che ha definito la proposta del consigliere Zinni maggiormente in linea con gli scopi propri di una commissione di studio e d’indagine, mentre in merito al testo del M5s ha paventato il rischio di sconfinamenti ed eventuali sovrapposizioni con l’attività investigativa, sollecitando una maggiore precisione nella definizione delle competenze.
In riferimento all’ente regionale, Bruno – che si è soffermato sui reati contro la PA – ha evidenziato che i comparti in cui è maggiore il rischio corruzione sono quelli degli appalti nella sanità e nell’ambiente, precisando che le indagini nel settore delle discariche sono state condotte a prescindere dalle eventuali “interferenze mafiose”. Pertanto ha suggerito strumenti a cui la Regione può ricorrere in tema di prevenzione della corruzione, a partire dai Piani triennali previsti dalla legge Severino, dai controlli sui rapporti tra enti committenti e aziende appaltatrici, oltre all’obbligo di trasparenza. Il procuratore ha stigmatizzato la mancanza di patti preventivi tra la Regione e le imprese che intendono partecipare alle gare d’appalto, e insistito sulla necessità di intervenire nel controllo di legalità degli atti dei procedimenti amministrativi, in modo da limitare l’attività di supplenza da parte della Magistratura. Nonostante esistano strumenti, come i ‘compliance programs’ che sono modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire reati ambientali e contro la Pubblica amministrazione, l’impressione di Bruno, è che ci siano ancora ritardi o in alcuni casi, l’adozione di atti generici, senza alcuna specificità.

 

L’intervento del sostituto procuratore Renato Nitti si è focalizzato sulla questione dei reati ambientali, precisando che il numero elevato non è indice di una maggiore attività illecita, ma deriva da una più attenta attività investigativa. In riferimento alle ecomafie, Nitti ha spiegato che l’attività investigativa non si concentra più sulle associazioni di stampo mafioso, ma sulle criticità ambientali che possono generare illeciti. Tra queste, Nitti ha evidenziato, la mancata chiusura del ciclo dei rifiuti, con riferimento particolare alla Provincia di Bari, dove tuttavia, non ci sono processi che abbiano ad oggetto infiltrazioni mafiose.

 

I due magistrati hanno inoltre risposto ad alcune sollecitazioni dei consiglieri regionali Andrea Caroppo (FI) e Paolo Campo (Pd): entrambi hanno valutato positivamente l’ipotesi di utilizzo del personale della sezione regionale di vigilanza in attività di prevenzione e controllo in materia ambientale, e in particolare hanno sollecitazione una maggiore collaborazione con l’Arpa, le cui analisi potrebbero essere uno strumento molto utile per l’attività delle procure nei casi di reati ambientali.
Il presidente della Camera penale di Bari avvocato Gaetano Sassanelli, un rappresentante della Camera penale di Taranto avvocato Sergio Torsello, la rappresentante della Camera penale di Foggia avvocata Antonietta De Carlo, il rappresentante della Camera penale di Lecce avvocato Ubaldo Macrì, il presidente della Camera penale di Brindisi, avvocato Fabio Di Bello e l’avvocata Lucia Scarano, rappresentante della Camera penale di Trani, convocati in audizione hanno espresso unanimemente il plauso all’iniziativa della Regione, soprattutto in considerazione della necessità di diffondere la cultura della legalità, in particolar modo fra i giovani.
Sassanelli ha sottolineato che le due Commissioni previste hanno funzioni differenti e che possono svolgere autonomamente le loro funzioni, “anche perché prevenire è meglio che curare” e l’obiettivo del legislatore deve essere proprio quello di evitare che fenomeni criminali si sviluppino, partendo proprio dalla diffusione della conoscenza fra i giovani. Anche Torsello e De Carlo hanno sostenuto l’importanza della funzione che le Commissioni possono svolgere, approfondendo in particolar modo i temi dell’ambiente e della salute che sono in connessione fra loro. Macrì ha chiesto che non vengano sovrapposte le competenze dalla Commissione antimafia che già esiste ed ha compiti e funzioni, oltre che competenze ben delineate. Di Bello ha ringraziato per il coinvolgimento della categoria professionale degli avvocati nella fase d’ascolto per la realizzazione di questa nuova Commissione, auspicando in verità l’unificazione dei due organismi previsti dalle due iniziative legislative. Di trasparenza e cultura della legalità ha parlato anche l’avvocata Scarano che ha sottolineato quanto dalla approvazione della legge Brunetta vi sia una informazione massiva che però rischia di vanificarsi proprio per l’enorme quantità. Il senso è quello di puntare molto alla qualità e ad una informazione corretta.
Per Paolo Pellegrino, presidente de La Puglia con Emiliano, “le audizioni di oggi in VII Commissione sulle due proposte di legge relative all’istituzione di una Commissione di indagine sulla legalità, in particolare riferita agli illeciti ambientali, hanno confermato l’esigenza (già evidentemente emersa nel corso della audizione del Procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta) di scandagliare il fenomeno procedendo su questo condiviso percorso istituzionale”.
Per Marco Lacarra, segretario regionale PD e consigliere regionale, i lavori svolti questa mattina in VII commissione consiliare (Riforme istituzionali) rappresentano “un esempio virtuoso e proficuo di sinergia e collaborazione tra rappresentanti della Procura della Direzione Distrettuale Antimafia del tribunale di Bari, le camere penali del territorio regionale ed il mondo istituzionale. Ritengo che l’esito dei lavori svolti questa mattina in VII commissione sia più che soddisfacente perché è stato dato un contributo essenziale per garantire l’efficacia dell’organismo che la proposta di legge intende istituire. La commissione d’indagine e di inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata, con un’attenzione particolare al fenomeno delle eco-mafie, svolgerà un ruolo di garanzia e monitoraggio nella gestione ambientale per il governo del territorio. Allo stesso tempo sarà fondamentale lavorare sul fronte della promozione della cultura della legalità per combattere i fenomeni corruttivi”.

 

“Le audizioni di oggi in VII Commissione sono state particolarmente importanti: ci hanno aiutato a “prendere la mira” sulle questioni da tenere sotto controllo e ad evitare l’istituzione di altri mirabolanti quanto inutili organismi regionali. Per questo, avanziamo la proposta di una Commissione permanente che si occupi di recuperare il compito di controllo e vigilanza della Regione nei settori più sensibili, ovvero dell’ambiente e della sanità” è quanto ha dichiarato il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Andrea Caroppo

 

“Le parole de procuratore aggiunto di Bari, Lino Giorgio Bruno, impongono un’attenta riflessione e verifica sulle carenze delle pubbliche amministrazioni, in particolar modo su due settori molto delicati, come appalti e sanità, nei quali spesso si concentrano le maggiori sacche di corruzione. Per questo sarebbe auspicabile che la Regione Puglia inizi a valutare proposte concrete alla luce di questo nuovo organismo di controllo sui reati”.
Lo dichiara il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Alfonso Pisicchio, a margine delle audizioni in VII Commissione alla presenza dei presidenti delle Camere Penali dei Tribunali di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto e Trani per la costituzione di una commissione d’indagine su criminalità e reati ambientali.
“E’ ovvio – sottolinea Pisicchio – che accanto ad organismi di contrasto al malaffare devono essere attivate azioni incisive per educare i più giovani alla cultura della legalità. Per questo sostengo con convinzione le parole dei presidenti delle Camere Penali dei Tribunali che, in più di un intervento in Commissione, hanno sottolineato la necessità di lavorare sulla coscienza civica dei cittadini e dei giovani, perché proprio loro possono essere le prime spie rivelatrici di certe condotte criminali”.
“Parlare ad esempio di ecomafie – aggiunge – significa affrontare l’altro delicato tema dell’ambiente. Un ambiente maltrattato significa far pagare le conseguenze alla collettività e di riflesso al servizio sanitario con inevitabili aumenti di costi. Per questo apprezzo l’annuncio del presidente della giunta Emiliano sui primi contratti delle 88 unità di polizia provinciale, richieste con una mia proposta di legge votata a fine 2015 in consiglio regionale, con funzioni di contrasto ai reati ambientali”.

 
“Abbiamo accolto gli input dei dott. Nitti e Bruno – dichiarano le consigliere M5S Rosa Barone e Grazia Di Bari – in particolare la necessità di insistere sulle amministrazioni regionali monitorando tutti i casi di corruzione in ambito sanitario e ambientale.” I rappresentanti delle camere penali pugliesi, così come aveva fatto il Procuratore Volpe in una precedente audizione, hanno plaudito all’iniziativa del M5S, “perchè prevenire è meglio che curare”.
“Siamo sicure – proseguono le consigliere pentastellate – che i nostri sforzi per ottenere questa commissione non saranno vani. Puntiamo ad una amministrazione regionale più trasparente e che faccia della legalità il proprio baluardo, puntiamo altresì ad un sistema sanitario efficiente trasparente nel sistema delle nomine e sul tema degli appalti, ma non solo: ulteriori sforzi vanno fatti in ambito ambientale per quanto concerne le ecomafie e sul ciclo dei rifiuti; l’ultimo rapporto di Legambiente – concludono – ci consegna la fotografia di una regione in cui le illegalità ambientali ci sono e vanno monitorate costantemente. In Puglia insieme e in altre tre regioni del Sud sono stati commessi la metà dei reati ambientali con partecipazione mafiosa del Paese”.

 

Questa la dichiarazione del presidente della VII Commissione della Regione Puglia Erio Congedo al termine dell’audizione dei rappresentanti della magistratura e dell’avvocatura penale.
“Altra giornata densa di valore e importanza per l’Istituzionale regionale quella che si è svolta in VII Commissione investita dell’esame in sede referente delle proposte di legge dei colleghi del Movimento 5 Stelle e del collega Sabino Zinni del gruppo Emiliano Sindaco di Puglia. Dopo l’audizione del Procuratore della DDA di Lecce Dr. Motta è stato oggi il turno del procuratore aggiunto della DDA di Bari e del sostituto procuratore Dr. Lino Bruno e Dr. Renato Nitti e dei sei rappresentanti delle Camere Penali di Puglia Avv. Gaetano Sassanelli di Bari, Sergio Torsello di Taranto, Antonietta De Carlo di Foggia, Ubaldo Magrì di Lecce, Fabio Di Bello di Brindisi e Lucia Scarano di Trani, che hanno offerto un contributo di grande competenza e autorevolezza.
Al di là dei contributi di carattere tecnico che la Commissione terrà certamente nella massima considerazione, è emerso un dato di carattere preliminare e cioè che il contrasto al crimine e alla corruzione sono ambiti di intervento che non possono essere delegati esclusivamente ad un’azione di carattere penale-repressiva e quindi al meritorio lavoro di magistrati e forze dell’ordine. Quello della promozione e del controllo sulla legalità è un fronte dove ciascuno è chiamato a fare la sua parte.
E’ compito delle Istituzioni dotarsi di strumenti adeguati al perseguimento di questo obiettivo ed è questo il lavoro dei commissari della VII Commissione impegnati nella definizione di una legge che istituisca una Commissione di indagine e di inchiesta che possa conseguire risultati concreti ed efficaci sul fronte del contrasto ad ogni illegalità pur nel perimetro dei poteri e delle funzioni regionali. A questo si deve aggiungere il fondamentale controllo sociale dei cittadini che le istituzioni devono promuovere e agevolare nella convinzione che questa è davvero la barriera fondamentale contro ogni forma di mafia.
I lavori della Commissione saranno ora indirizzati alla redazione di una proposta di legge da porre al vaglio finale del Consiglio regionale per la sua approvazione”.

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