“Il rispetto delle condizioni ottimali di sicurezza ed il costo del lavoro sono due elementi da cui non si può e non si deve transigere. La nostra associazione di categoria intende, per questo, svolgere un ruolo di primo piano nel contesto provinciale, soprattutto in riferimento alla programmazione di interventi nel settore pubblico e privato”.
Lo afferma il Presidente della CNA della provincia di Brindisi Franco Gentile a seguito degli articoli di stampa relativi a ciò che starebbe accadendo all’interno del cantiere della Jindal, nella zona industriale di Brindisi.
“La politica degli appalti concessi al massimo ribasso – aggiunge Gentile – ha inciso in maniera determinante sulla crisi del comparto industriale di questo territorio, in quanto il ‘risparmio a tutti i costi’ ha preso il posto della qualità delle lavorazioni e dell’esperienza professionale maturata nel corso dei decenni dalle nostre imprese e dai nostri lavoratori. A fronte di tutto ciò, registriamo una sostanziale assenza degli interlocutori locali, in quanto non sono state create le condizioni per tutelare il territorio brindisino, evitando esempi sempre più concreti di ‘colonizzazione’. Proprio per questo, la CNA chiede che si faccia chiarezza su quanto sta accadendo nei rapporti tra grande committenza e imprenditoria locale, a partire proprio dalla Jindal”.
“Abbiamo salutato con estremo favore i nuovi investimenti – conclude il Presidente Gentile – ma sul costo e sulla sicurezza del lavoro non intendiamo fare passi indietro. Chiederemo al Prefetto di Brindisi di attivare un tavolo di confronto tra la grande committenza, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Fino ad oggi questi ‘tavoli’ sono stati occasionali e finalizzati ad affrontare situazioni di crisi occupazionale. Vogliamo proporre, invece, un nuovo percorso di dialogo tra le parti affinché si sgomberi il campo da notizie preoccupanti e si compiano delle opportune verifiche su ciò che realmente avviene nella gestione dei cantieri”.
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