May 1, 2025

Mi chiedono se mi senta emozionata di poter essere la prima sindaca di Brindisi. Devo dire che non mi sento emozionata, ma orgogliosa. Orgogliosa perché in un momento così difficile per la mia città, in cui è necessario ripartire – e subito – per restituirle non solo serenità ma una situazione economica dignitosa, io sono stata individuata da tanti brindisini per divenire il loro massimo rappresentante, la guida per una ripresa concreta e il più possibile rapida.

 
Nella mia campagna elettorale non ho voluto fare promesse, arrampicarmi in rassicurazioni che in questo momento nessuno può dare se non per prendere in giro gli elettori. Sono una donna abituata a rimboccarsi le maniche e ad affrontare i problemi senza tentare di indossare l’improbabile mantello di un supereroe. Nella mia professione, quella dell’avvocato, so bene che ogni causa va affrontata studiandola attentamente, parlando con il cliente e avvalendomi – quando serve – anche di consulenti che abbiano conoscenza tecnica dell’argomento. E generalmente i processi li vincono quelli che lavorano in silenzio, sotto traccia, mentre chi si atteggia a superuomo, quasi sempre, perde.

 
In questi mesi ho lavorato allo stesso modo: studiando le situazioni, parlando con la gente che le affronta quotidianamente e avvalendomi della consulenza di chi ha conoscenze specifiche. Lo stesso, identico, metro intendo utilizzarlo da sindaco della città. Non si può pensare di governare Brindisi rimanendo chiusi nel palazzo. Per questo motivo sin dal primo giorno farò tornare l’ufficio del sindaco in piazza Matteotti perché è quello il posto del primo cittadino.

 
Ho improntato tutta la mia campagna elettorale sulla trasparenza e la correttezza nei confronti dei cittadini, per metterli nelle condizioni di valutare bene chi andavano a votare. Sono stata tra i primi candidati sindaco in Italia ad aderire all’iniziativa nazionale “Sai chi voti” con la quale ho certificato di non avere alcun precedente penale, né carichi pendenti giudiziari e tributari. Inoltre ho garantito di non avere alcuna situazione di incompatibilità con la carica di sindaco.

 
Arrivo al ballottaggio finale non imposta da leader politici regionali, ma dopo essermi sottoposta già per due volte al giudizio degli elettori.

 
Ho affrontato nel primo step le elezioni primarie che la mia coalizione ha voluto a tutti i costi per individuare un candidato scelto con le regole democratiche. Quasi cinquemila brindisini, in una domenica fredda e di pioggia, si sono recati per scegliere il loro candidato. E hanno avuto fiducia in me.

 
Il secondo step è stato quello delle elezioni amministrative. Anche lì la competizione è stata di altissimo livello perché c’erano candidati di grande spessore e che infatti hanno riscosso il consenso di una parte numericamente e culturalmente importante della città. Brindisini che hanno espresso un’idea diversa e della quale non si potrà non tenere conto nell’amministrazione di questa città.

 
Siamo giunti alla sfida finale, e sono convinta che ancora una volta i brindisini condivideranno l’umiltà, ma anche la passione e la determinazione con cui ho iniziato questo viaggio insieme a loro. Non mi sento di promettere, come hanno fatto altri, che Brindisi diventerà la città più bella del mondo. Significherebbe voler prenderli in giro.
Mi impegno invece a fare in modo che essa diventi più gradevole e funzionale per chi ci vive e più bella e accogliente per chi la visita. Si parla tanto della Brindisi di prima, quella degli anni Settanta e Ottanta, con il commercio fiorente e il turismo che cambiava il volto alla città. Ecco, io rivoglio quella città. La mia Brindisi, ma più di prima.

 

 

Angela Carluccio

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