April 2, 2025

“Ricorderesti il mio nome se ti vedessi in Paradiso? Avresti le stesse sensazioni se ti vedessi in Paradiso? Devo essere forte e andare avanti, perché so che non posso stare qui in Paradiso”. (Eric Clapton)

Negli anni novanta, la favola della band raggiunse una fama straordinaria. Teneva due concerti a settimana, aveva generato un fermento artistico senza eguali. Quella maledetta sera, il locale, uno spazio sociale della Romagna era stipato. La serata era gelida ma sotto il palco si sudava. L’atmosfera era calda e frizzante. Al live era abbinata una mostra di arti grafiche visive dedicate alla pittura e alla fotografia. Les Guitars & Guns aprirono il concerto con grande energia. La gente gradiva e rispondeva spellandosi le mani e tributando applausi. Mario sventolava la bandiera arcobaleno, simbolo di pace, cantava e raccontava della sua terra, di speranza e di giustizia sociale.

 

“Canto per te che mi vieni a sentire, suono per te che non mi vuoi capire”. (Area)

Canzoni autentiche, originali e decise. La band scalda il pubblico dalle sedie e lo invita a ballare. Il finale è toccante. Tutti i componenti lasciano la scena ad Anna Rita per una cover in acustico di Summertime da brividi. La serata arriva alla fine. Vengono consegnate alcune demo e tanti autografi ai fan inebriati di rock. Durante il ritorno nei camerini, Anna Rita si accascia per terra, vittima di un malore. Dario la sorregge e invoca aiuto. L’ambulanza nella folle corsa all’ospedale non riesce a trattenere l’anima della vocalist del gruppo. Tutti i tentativi di rianimare e salvare la giovane donna risultano inutili. Anna Rita, prima di spirare, guardando con profonda dolcezza il suo compagno, con un filo di voce dirà:

“Il rock’n’roll è una promessa che non si può mantenere”.

 

La famiglia rivelerà che Anna Rita era in sofferenza da diverso tempo per una aterosclerosi coronaria e non aveva mai voluto svelare questo problema per non deludere il proprio compagno e perché aveva trovato nella musica e in quel fantastico gruppo di persone una nuova voglia di vivere. Una morte assurda, inaspettata dopo mesi di musica, amore e condivisione. Il cielo del nord non era più rischiarato da luce seducente. Una tragedia che segnerà in modo indelebile la vita di Dario e dei suoi amici, indicando nuove strade da seguire e vecchi interrogativi sul futuro della band. Dario fu consolato da padre Damiano, un prete francescano, parroco di una chiesa di Bologna, conosciuto durante un viaggio in treno con la ragazza. Le parole non bastarono a fermare le lacrime che scendevano sul volto di chi stava per perdere tutto ciò per cui aveva creduto, lottato e amato.

“Andrea l’ha perso, ha perso l’amore, la perla più rara. Andrea ha in bocca un dolore, la perla più scura”. (Fabrizio De Andrè)

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