Seguono una pista ben definita le indagini sull’atto intimidatorio subito nella tarda serata di Lunedì dal Sindaco di Brindisi Mimmo Consales.
Anche se gli investigatori mantengono il più stretto riserbo l’impressione è che siano stati compiuti molti passi in avanti nell’individuare ed assicurare alla giustizia l’uomo (o gli uomini) responsabili di aver dato alle fiamme l’auto del primo cittadino ed altre due vetture.
Anche su precise indicazioni fornite da Consales, appare molto probabile che l’attentato sia maturato nell’ambito delle problematiche inerenti a società collegate al Comune di Brindisi e che il gesto non sia che la punta di un iceberg di un “malessere” che sarebbe già stato manifestato in altre occasioni da gente che è direttamente toccata dal previsto taglio di prebende e privilegi elargiti negli anni passati.
Gli investigatori stanno passando al setaccio tutte le telecamere di sicurezza per tracciare il percorso seguito dall’eventuale attentatore fino a Viale Belgio.
Intanto ieri, in Prefettura, si è svolta la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che era stata programmata già prima dell’attentato a Consales. Oltre al prefetto, hanno presenziato i vertici delle Forze di Polizia, compreso il questore di Brindisi, il Presidente dell’Amministrazione Provinciale ed il Sindaco di Brindisi.
All’attenzione del Comitato i recenti atti delinquenziali che hanno investito la città di Brindisi, in primis la sparatoria di Sant’Elia che ha portato alla morte di Mino Tedesco e del ferimento del figlio Luca.
Si è preso atto che dal Ministero difficilmente saranno destinate ulteriori risorse per combattere l’ondata di criminalità. Per quanto riguarda la tutela del Sindaco, invece, è stata avanzata la proposta di assegnare alla sua persona una scorta composta da agenti della Polizia Municipale di Brindisi.
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