Sì all’unanimità della quarta commissione del Consiglio regionale – presidente Francesco Paolicelli – al disegno di legge illustrato dall’assessore allo sviluppo economico Alessandro Delli Noci, che prevede norme per la promozione delle attività storiche e di tradizione della Puglia. Prima di approdare in Aula per l’approvazione definitiva, l’iniziativa legislativa passerà in commissione bilancio, perché contiene una posta finanziaria: 50mila euro complessivi per ogni annualità del triennio 2021-2023.
Lo scopo della disciplina proposta è valorizzare il contributo allo sviluppo economico e turistico offerto dalle attività datate, ampiamente diffuse in tutta la regione, in particolare nei centri storici.
La Regione riconosce la centralità e valenza culturale delle attività “antiche” e di tradizione, caratterizzate da una combinazione di fattori legati alla continuità nel tempo, alle caratteristiche delle insegne ed ai prodotti offerti, oltre alla collocazione in strutture architettoniche e in contesti urbani di particolare interesse. Più la bottega o esercizio sono fedeli al passato e conservano connotati storici o insegne, arredi e caratteri vintage, più rientrano nella tutela riconosciuta dalla Regione. Vengono considerate attività (economiche, commerciali, artigiane, ristorative) storiche, di tradizione e di pregio, che distinguono il territorio pugliese, ne rappresentano l’identità e qualificano il tessuto urbano. L’assessore Delli Noci le ha definite “officine della memoria, luoghi preziosi della storia, custodi della tradizione e presidi della cultura”.
Approvato all’unanimità un emendamento del capogruppo la Puglia Domani Paolo Paolo che rafforza la tipicità. Un altro, del consigliere FdI Francesco Ventola, condiviso dall’intera commissione e che si preoccupa degli adeguamenti igienico-sanitari, sarà messo a punto tecnicamente e proposto all’approvazione in Consiglio.
Il ddl è stato redatto in collaborazione con le associazioni del commercio e dell’artigianato. Distingue le attività in tre macroaree: negozi storici (botteghe al dettaglio, barbieri, antiche farmacie, salumerie…); botteghe artigiane; locali storici (ristorazione e somministrazione alimenti).
A loro volta, ogni area è divisa in tre categorie: attività storica (30 anni d’esercizio); negozio storico (40 anni); negozio storico patrimonio di Puglia (70 anni). (fel)
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