A due mesi di distanza dal 17 Novembre, giorno del passaggio di consegne tra Monteco ed Ecologica Pugliese per il servizio di raccolta rifiuti, riteniamo giunto il tempo di fare un primo bilancio.
Un bilancio sostanzialmente negativo con molte ombre. Registriamo che ancora oggi la Ecologica Pugliese opera in virtù di una ordinanza sindacale non avendo ancora firmato il contratto di affidamento del servizio proposto dal Comune nel quale sono previste delle penali per il mancato raggiungimento di obiettivi di servizio primo tra tutti il raggiungimento del 58% sulla raccolta differenziata.
Ma la cosa più preoccupante è che la nuova azienda non ha trasmesso al Comune nessun atto che evidenzi un contratto con impianti di smaltimento della frazione umida, dando notizia solo dell’impianto nel quale smaltiscono i rifiuti differenziati quali plastica, carta, vetro ecc..
In tal modo si spiega il crollo della raccolta differenziata dal 37% della Monteco a circa il 17% attuale. In definitiva l’umido che i cittadini di Brindisi con attenzione e senso di responsabilità separano nelle loro case presumibilmente viene smaltito nell’impianto di biostabilizzazione affidato alla Nubile e successivamente inviato nella discarica di Autigno anch’essa gestita dalla Nubile. In tal modo vanificando tutti gli sforzi fatti per la raccolta differenziata.
Per non parlare della situazione disastrosa in molti quartieri della città di Brindisi in cui tantissime famiglie non avendo ancora ricevuto i famosi bidoncini per l’umido e l’indifferenziato si spostano da una parte all’altra della città in cerca dei pochi bidoni nei quali depositare i rifiuti, o delle interminabili attese telefoniche per avere informazioni, della mancanza di un centro per la consegna degli ingombranti, dei ritiri dei rifiuti che ai più sembrano casuali ed a giorni alterni.
Siamo in una situazione di crisi evidente. Dopo due mesi non sono più sufficienti le rassicurazioni del Sindaco Consales e dell’Assessore Monetti. Ci chiediamo come è stato possibile affidare il servizio ad un’azienda che non aveva un contratto con impianti di compostaggio per il conferimento della frazione umida? Quanto tempo dobbiamo ancora aspettare per la firma del contratto di servizio con il Comune e soprattutto quanto ancora dobbiamo attendere perché la frazione umida possa essere conferita in un impianto di compostaggio?
Il mancato conferimento della frazione umida, che da sola porterebbe al 50% il valore della differenziata, oltre ad impedire il raggiungimento degli obiettivi previsti produrrà inevitabilmente un aumento dei costi con l’ecotassa che si aggiungerà ad una tassa sui rifiuti già elevata.
Non possiamo non far notare che paradossalmente il mancato conferimento dell’umido nell’impianto di compostaggio genera anche un vantaggio economico per il Comune che non deve più pagare i costi di trasporto del materiale che nel caso della Tersan di Modugno erano pari a circa 400.000 euro l’anno.
Noi non siamo mai stati interessati al derby pro o contro questa o quell’ azienda ma in questa situazione chiediamo al Sindaco di verificare in tempi brevissimi se ci sono le condizioni per il proseguimento del rapporto con la Ecologica. In assenza delle quali proceda con nuova ordinanza sindacale all’affidamento ad un’azienda in grado di firmare un contratto di affidamento, organizzare una raccolta differenziata porta a porta e di smaltire tutte le frazioni della differenziata avendo stipulato contratti con aziende del settore.
COMUNICATO STAMPA BRINDISI BENE COMUNE
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