“L’Olocausto è una pagina dell’Umanità da cui non dovremmo mai togliere il segnalibro della memoria”
(Primo Levi).
Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui, alla fine della seconda guerra mondiale, i cancelli di Auschwitz vengono abbattuti dall’esercito sovietico liberando circa 9.000 prigionieri.
La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta le atrocità del genocidio nazifascista.
In occasione della Giornata della Memoria, che commemora le vittime dell’Olocausto, anche noi abbiamo pensato di dare il nostro contributo, pubblicando “Birkenau”, un video del 2019 di Camillo Pace.
Il contrabbassista e cantautore della Valle D’Itria ha dedicato la canzone al ricordo delle vittime del campo di sterminio Birkenau. Il testo racconta l’orrore della Shoah in chiave pop.
L’ispirazione è nata in seguito a un viaggio dell’artista in Polonia e della dolorosa visita dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.
La direzione del campo di Auschwitz diede il permesso di creare un’orchestra composta da prigionieri politici di diverse nazionalità.
L’orchestra suonava delle marce al cancello d’ingresso al passaggio dei prigionieri. Le orchestre erano tutte maschili, l’unica orchestra al femminile suonava nel campo di Birkenau.
La donna protagonista della canzone di Camillo Pace, si fa trasportare da quei suoni familiari e dall’illusione che un giorno sarebbe tornata a casa.
La memoria della Shoah riguarda l’intera umanità. Il 27 gennaio, tutti gli stati membri delle Nazioni Unite hanno il dovere di infondere nelle generazioni future le “lezioni dell’Olocausto”.
E’ doveroso continuare a condannare ogni episodio di intolleranza, odio e aggressività verso persone e comunità di etnie e religioni differenti.
“Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia”
(Primo Levi).
MARCO GRECO
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