December 10, 2025

La recente decisione del GIP del Tribunale di Brindisi rappresenta un atto di alto valore Costituzionale e politico: per la prima volta viene rimesso alla Corte Costituzionale la norma contenuta nel “Decreto Sicurezza” che vieta in modo assoluto e indiscriminato la lavorazione, commercializzazione e perfino il consumo delle inflorescenze di canapa industriale, anche a bassissimo contenuto di THC.

A ciò si aggiunge il rinvio del Consiglio di Stato alla Corte di Giustizia Europea, con la richiesta di pronunciarsi su un probabile contrasto tra la suddetta normativa italiana e il diritto comunitario.

Due pronunciamenti, distinti ma convergenti, che potrebbero scardinare l’impianto normativo nazionale e che confermano quanto fosse fondata la preoccupazione di chi, come ALPAA, aveva denunciato l’irrazionalità di un approccio repressivo verso una coltivazione legale, tracciabile, sostenibile e con importanti prospettive economiche. Un provvedimento di dubbia legittimità Costituzionale.

È grave che l’attuale Governo continui a ignorare le richieste di chiarezza, di legalità e di tutela del lavoro. Attorno alla Canapa industriale – settore tracciato, regolato e a basso impatto ambientale – ruotano migliaia di piccoli produttori e lavoratori, specialmente in aree rurali fragili, che oggi vengono esposti a incertezza e criminalizzazione.

Ed è, soprattutto, inaccettabile che un’intera filiera produttiva venga penalizzata per scelte ideologiche, prive di basi scientifiche e giuridiche. Serve una riforma urgente, che garantisca diritti, stabilità normativa e sviluppo sostenibile.

Dunque, la Giustizia, con coraggio, ha aperto una nuova strada. Ora spetta al Governo cambiare passo, uscire dalla propaganda e dare finalmente un segnale concreto di tutela del lavoro, delle imprese e della legalità.

Serve una legge chiara, coerente con la Carta Costituzionale e con l’Europa, che riconosca i diritti di chi ha scelto di investire in una agricoltura moderna, etica e sostenibile. Lavoro, ambiente e diritti non possono essere sacrificati sull’altare dell’ideologia. Il proibizionismo cieco non regge più, né sul piano costituzionale né su quello comunitario.

In definitiva, ALPPA ribadisce con forza il proprio impegno al fianco dei piccoli produttori/lavoratori di canapa industriale. In un momento in cui norme ambigue e scelte ideologiche minacciano un’intera filiera sostenibile, è nostro dovere difendere chi produce, di fatto, nel rispetto della legge, della terra e del lavoro.

CAALPA Nazionale – ALPAA PUGLIA

Comments are closed.