May 1, 2025

operazioni-norman-atlanticMarcello Licchello, Claudio Zippo, Danilo Cafarella, Antonio Falcone, Lucio Lopez, Fabio Lazzari, Alessandro Morello e Ferdinando Lanzillotti.

Sono gli otto vigili del fuoco del Comando Provinciale di Brindisi partiti sabato mattina a bordo dei rimorchiatori Marietta Barretta e Asmara che hanno trascorso il capodanno in mezzo al mare.

Dopo aver contribuito alle operazioni di soccorso al Norman Atlantic, gli otto pompieri brindisini non hanno fatto rientro in città.

All’inizio della loro avventura nessuno avrebbe potuto prevedere che sarebbero rimasti in mare per tanti giorni e gli otto vigili del fuoco non si erano attrezzati per affrontare una permanenza così lunga.

I loro telefoni cellulari sono completamente scarichi e possono comunicare solo dagli apparecchi radio dei rimorchiatori.

Dal comando provinciale dei vigili del fuoco sono state inoltrate richieste di sostituzione degli uomini impegnati ormai ininterrottamente da quasi quattro giorni nei soccorsi e nelle procedure di messa in sicurezza della nave.

Questa mattina una delegazione di vigili del fuoco si è recata dal prefetto e dal sindaco di Brindisi affinché intervengano per sollecitare il loro ritorno.

Una speranza per il rientro si è aperta quando è giunta la notizia che i rimorchiatori con la nave al seguito si sono portati nella baia di Valona. Questa circostanza avrebbe potuto consentire agli otto Vigili del Fuoco di scendere a terra per poi salire a bordo di un aeromobile per il rientro, ma le operazioni sono state ritardate perché gli operatori, sprovvisti di documenti. non possono toccare il suolo albanese.

In serata si è avuta la conferma che la loro partenza dovrebbe avvenire alle prime luci dell’alba: gli otto vigili del fuoco scenderanno a terra a Valona e finalmente potranno fare ritorno a casa.

Angela Gatti
Pubblicato il: 1 Gen, 2015 @ 03:29

One Comment

  • Rispondi
    Aleandro
    1 Gennaio 2015

    Tristezza all ‘ italiana…. Mi viene da sorridere nn possono sbarcare perche ‘ nn in possesso dei documenti… Ma quando mai in una missione di soccorso vengono chiesti i documenti.,,,, ma lo stato italiano le palle le ha ? Chiedete ai militari italiani ad herat se hanno fornito 5000 documenti di identita’ al governo afghano.. Ma x cortesia ..missioni umanitaria e di soccorso con passaporto al seguito ….povera italia ,