«La vicenda della centrale Enel di Cerano certifica l’ennesimo fallimento del Governo: impianti verso la chiusura senza un piano di riconversione del territorio, senza garanzie per i lavoratori e senza misure concrete per le imprese dell’indotto. Questa non è una transizione energetica, ma un abbandono industriale.
Il Governo non ha stanziato risorse, non ha definito una strategia e non ha costruito alcun percorso credibile di accompagnamento sociale ed economico.
Mentre con la manovra si chiedono sacrifici a famiglie e imprese, si lasciano interi territori senza futuro, senza politiche industriali, senza strumenti di riconversione produttiva e senza un piano occupazionale.
Il MoVimento 5 Stelle continua a chiedere per Brindisi un vero piano di riconversione industriale e ambientale del territorio, che indichi garanzie occupazionali e strumenti di transizione per i lavoratori, oltre a misure di sostegno concrete per le imprese dell’indotto, oggi completamente esposte al rischio di chiusura.
Le risorse non possono essere solo annunciate: senza impegni certi e vincolanti, la chiusura degli impianti diventa l’ennesima crisi sociale scaricata sui cittadini. Il Governo chiarisca se intende assumersi questa responsabilità o se, ancora una volta, preferisce voltarsi dall’altra parte».
Lo dichiara il senatore Mario Turco, Vicepresidente del M5S; Coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa del M5S; Componente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Sistema Bancario, Finanziario e Assicurativo.
Sen. Mario Turco
Vicepresidente M5S
