April 30, 2025

Si è chiuso con un mancato accordo il tentativo di conciliazione tenutosi oggi presso la Direzione del Lavoro tra Basell e la lavoratrice licenziata il 17 novembre scorso.

Solo un indennizzo economico quello proposto dall’azienda, non è stata considerata nessuna altra soluzione di reintegro da parte della multinazionale per chi ha svolto il proprio lavoro con dedizione e professionalità per 25 anni.

Dispiace che il diritto di ripescaggio, le possibilità individuate in altri siti, per chiunque si sia trovato nelle condizioni di Patrizia, qui, a Brindisi, non siano state neanche tentate.

Non basterà la rigidità dimostrata, anche sul piano umano, da chi ha rappresentato l’azienda al tavolo, ad alleggerire il peso della gravità dell’azione compiuta. Non basterà aver distolto lo sguardo e non rivolto il saluto a chi, per 25 anni, ha condiviso impegno, tempi e spazi in una fabbrica che costituiva parte della sua vita.

Patrizia, ha confermato la disponibilità, da sempre dichiarata all’azienda, a qualsiasi soluzione che le consentisse di mantenere il posto di lavoro. Pertanto ha dichiarato di non poter accettare la proposta economica, che non corrisponde al danno derivante dalla perdita del posto di lavoro e di non essere disponibile a monetizzare la propria dignità di donna e lavoratrice.

Sono tante le domande che, in questo momento, ci poniamo. Per esempio: come sia conciliabile l’ affermazione contenuta nella lettera di licenziamento “ il Gruppo LyondellBasell, di cui Basell Poliolefine Italia fa parte, ha recentemente intrapreso, alla luce dei risultati economici negativi ottenuti del settore delle poliolefine in Europa e della critica situazione del mercato, un processo di riorganizzazione volto al contenimento dei costi e al recupero di competitività…” con i festeggiamenti per il record di produzione tenuti nello stabilimento di Brindisi, nel mese di ottobre scorso.

Come, altresì, possa essere mai ipotizzabile che la ripresa del Gruppo, in Europa, dipenda dal licenziamento di un’unica lavoratrice nell’ufficio satellite in Italia!

Oggi, l’unica certezza in questa grave vicenda è che sia emblematica di come, in Italia, si voglia effettivamente andare verso la negazione dei diritti e della dignità dei lavoratori, imponendo il primato del profitto sul valore delle persone. CGIL e FILCTEM porranno in campo ogni iniziativa utile, sia sindacale sia in sede giudiziale (eventualmente anche davanti alla Corte di Giustizia Europea) a tutela dei diritti di Patrizia.

 

COMUNICATO STAMPA CGIL

 

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