April 30, 2025

chiesa san paolo“Chiesa di San Paolo: un patrimonio artistico da salvare” è all’oggetto di una accorata richiesta inoltrata con lettera aperta dal “Forum Ambiente Salute e Sviluppo” di Brindisi a Mons. Domenico Caliandro, Arcivescovo della diocesi di Brindisi e Ostuni, al Soprintendente ai Beni Ambientali Culturali e Paesaggistici di Lecce, Brindisi, Taranto, al Sindaco del Comune di Brindisi ed all’Ufficio BB. CC. della Conferenza Episcopale Italiana –CEI-.

Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:

 

CHIESA SAN PAOLO: UN PATRIMONIO ARTISTICO DA SALVARE

La Chiesa di San Paolo Eremita, eretta ai primi del XIV sec. dai francescani su un’area loro concessa da Re Carlo d’Angiò, si propose come centro del culto per l’Immacolata, grazie anche alla presenza di un simulacro della Vergine considerato miracoloso per avere salvato la Città dal terremoto del 20 febbraio 1743. Posta tra i quartieri marinari delle “Sciabiche”( di cultura neo-latina) e quelli rurali di San Pietro degli Schiavoni ( di cultura orientale) tale chiesa si propose come elemento di mediazione e di sintesi nella quale l’intera città si riconosceva. E perciò non a caso la municipalità la scelse come “Chiesa della Città” complementare a quella di Piazza Duomo.
La Chiesa di San Paolo è il più notevole esempio di architettura gotica del Salento. Essa conserva ancora le travature originarie su cui si possono ancora ammirare ampie rappresentazioni dell’araldica angioina risalenti al XIV secolo. Addossati alle pareti vi sono stupendi altari barocchi, realizzati nel corso del secolo XVII, e c’è anche la “ricamata” cappella di San Francesco che ospita le spoglie dell’illustre storico Giovanni Maria Moricino. Prezioso è il corredo pittorico che comprende pregevoli opere di Jacopo de Vaniis, Alessandro Fracanzano e Kaspar Hovic. Si tratta insomma di un compendio storico-artistico di eccezionale importanza.
Si comprende allora quanto sia urgente e necessario assicurare una regolare fruizione della Chiesa e intervenire per i restauri da tempo invocati almeno nei punti più critici quali il campanile e gli altari del lato Nord, (attualmente transennati) che rischiano di cadere a pezzi. La Chiesa si trova in uno stato di fatiscenza e di pericolo per i motivi così riassumibili : il citato campanile “a vela” si mantiene miracolosamente (ancora per quanto?) su precari equilibri; la pioggia all’interno penetra da più parti e le gore d’acqua provocano costante nocumento a tutti i beni artistici custoditi; persiste il danneggiamento degli altari di ottima fattura barocca che si trovano al limite di una rovinosa caduta.
Quando alla fine degli anni novanta del decorso secolo, i tecnici della Soprintendenza di Bari diagnosticarono uno “scivolamento all’indietro” dell’intero manufatto, alcuni enti culturali segnalarono più volte alle Autorità competenti il pericolo in cui, già all’epoca, versava la Chiesa ma non ci furono interventi di apprezzabile risultato.
E’ tempo che chi di dovere intervenga in modo adeguato e tempestivo per evitare il pericolo di rovinosi crolli e tutelare l’interesse della nostra comunità che non può essere privata di un bene che i turisti di tutta Europa ci hanno sempre invidiato.
 

FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO

No Comments