Adesso comincio a vedere tutto il ridicolo di questa situazione.
Che ci faccio qui , nascosto e appollaiato come un improbabile agente segreto in missione speciale?
Il terrazzo è sudicio e trasandato anche se qui sotto ci sono i negozi più esclusivi e le aiuole più curate.
Chissà perchè pensavo che tutto nel centro della città fosse più pulito e mantenuto bene.
I calcinacci formano dei mucchietti sporchi e umidi vicino ai canali di scolo e sul lastricato qui e là vi sono rotoli di cavi che una volta dovevano essere bianchi e che sono invece scuri e sporchi e intrecciati e inutili.
In un angolo, oltre al passeggino senza ruota, c’è quel che rimane di un seggiolone della Chicco: anche qui manca una rotella e sembra che prima o poi debba cadere in avanti.
E’ tutto umido e ci sono piccole pozzanghere ovunque che prima o poi creeranno delle infiltrazioni negli inquilini dell’attico sotto di me.
Sono le tre meno venti; c’è un sole bellissimo e, dopo la pioggia di ieri, la giornata è limpida in un piacevole vento di tramontana fresca.
Luglio non è il mese più bello per questa città ma questi giorni lo sono particolarmente.
Piazza della Vittoria non l’avevo mai vista così dall’alto; è bellissima.
E’ un perfetto rettangolo e la fontana lì al centro risalta ancora di più ora che il pavimento dell’intera piazza è stato rifatto: bianco di travertino con dei bordi di pietra scura che ne delimitano il perimetro.
Tutt’intorno alberi di magnolie che in primavera si riempiono di fiori come bianchi calici profumati; tutt’intorno delle panchine in legno sulle quali non mi sono mai seduto nonostante abbia passato qui la maggior parte della mia vita.
Laggiù è tutto nitido e pulito per la pioggia dei giorni scorsi.
E’ tutto abbagliante in quest’ora in cui il sole si ritaglia uno spazio geometrico perfetto.
Piazza Vittoria è stata la piazza delle goliardie giovanili ; è un passaggio obbligato per chi, dal corso vuole andare verso la Cattedrale o il teatro.
Da un po’ di tempo è diventata più chiassosa e pullula di bambini scalmanati che giocano al pallone nel passeggio cittadino: mi sembra un’ingiustizia.
Questa è la piazza degli incontri dei ragazzi, degli appuntamenti, delle soste per ritrovarsi nel passeggio serale.
Non avrei mai accettato qui l’appuntamento con Stella ; ho fatto di tutto.
Ho proposto mille altri luoghi ma su questo mi è sembrata, per la prima volta, irremovibile.
Sono le tre meno un quarto ; mancano quindici minuti all’appuntamento ma io sono qui già da mezz’ora.
Ho dovuto fare in fretta e arrivare prima che le donne delle pulizie finissero il loro turno in questo condominio e chiudessero il portone.
Ci ho messo due giorni a scoprire come fare.
Avevo già idea, appena ho accettato l’appuntamento, di nascondermi qui.
Ho detto di si ma sapevo già che non sarei stato capace di presentarmi a Stella.
Sono sicuro che se mi fossi presentato l’avrei delusa anche se dice di conoscermi.
Da vicino non le sarei piaciuto .
Forse il mio odore, forse uno sguardo, forse il mio modo di gesticolare … qualcosa l’avrebbe inevitabilmente allontanata da me ed io avrei immediatamente letto la delusione nei suoi occhi e poi l’imbarazzo per mettere fine in modo garbato a tutte le promesse che ci siamo scambiati su internet per mesi.
Troppo doloroso ! Non posso farcela.
Meglio spiare da quassù. Capirò dal suo aspetto se potrò o meno presentarmi a lei e dirle finalmente che mi sono davvero innamorato per la prima volta nella mia vita.
Non so se Stella è un nome di fantasia ; il mio lo è … Maurizio Duemilauno, ma lei mi ha subito chiamato con il mio nome e da allora “Maurizio” lo abbiamo lasciato dov’era per poterci chiedere, nei momenti più appassionati o imbarazzanti e a parlare fossi io o lui.
Quando chatto con lei mi riscopro sereno: mi capisce.
E’ iniziato tutto per caso su un social network poco frequentato: Stella ricercava qualcuno poco incline a mostrarsi, qualcuno che – nonostante il mezzo, comunque pubblico, rivendichi uno spazio di intimità.
Mi è sembrata una cazzata, una contraddizione in termini ma ha funzionato.
Io sui social non ci andavo mai se non per lavoro.
Molti assistiti mi richiedono piccole informazioni via sms ed io rispondo sempre; addirittura a qualcuno invio la foto del medicinale per WhatsApp.
La volta che ho incontrato Stella sul web ero lì per ritrovare il mio grande amico del liceo che avevo perso completamente di vista.
Ero su Facebook.
A.Serni
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