Dopo dieci anni di episcopato nella sede calabrese di Cariati, il 28 giugno 1967, Monsignor Orazio Semeraro fu nominato coadiutore dell’arcivescovo Nicola Margiotta e tornò nella sua Arcidiocesi di Brindisi ed Ostuni.
Dal 31 ottobre 1968 , l’arcivescovo Semeraro resse l’arcidiocesi di Brindisi e la diocesi di Ostuni come Amministratore Apostolico “sede plena”.
E’ con lui che riprese la tradizione della processione del Corpus Domini, nota anche come “del cavallo parato”, che era stata interrotta nel 1953 dopo ritiro dell’Arcivescovo Francesco De Filippis.
Nelle prime edizioni dopo la ripresa della tradizione, a salire sul cavallo non è mai stato l’Arcivescovo, perché Nicola Margiotta ha avuto sempre paura e non hai mai voluto montato il quadrupede. In qualche occasione, l’Arcivescovo è stato sostituito da Don Teodoro Caravaglio, il Parroco della Cattedrale. La secolare tradizione fu continuata poi dagli arcivescovi Todisco, Talucci ed attualmente da Mons. Caliandro.
Con Mons. Semeraro sorse, però, il problema del baldacchino che proteggeva il cavallo con sopra l’arcivescovo che reggeva l’ostensorio. Infatti, al passaggio della processione, veniva buttato dalle finestre un quantitativo di fiori che, finendo sulla parte alta del baldacchino, provocava la curvatura delle aste di legno e portava la parte sovrastante del baldacchino quasi a poggiarsi sulla testa dell’Arcivescovo.
Mons. Semeraro mi chiese di poter risolvere il problema e così, realizzai assieme ai falegnami del Comune, un semplice telaio di listelli di legno e da un’azienda metalmeccanica feci approntare le stecche rigide in alluminio.
Qual baldacchino, a partire dal 1970, fu retto dagli operai del Comune ed a volte anche dal sottoscritto, sino all’arrivo dei Cavalieri del Santo Sepolcro.
Comm. Geom. Aldo Indini – Cultore di storia locale
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