May 5, 2025

FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL:
Continuano le diverse crisi aziendali nel settore industriale brindisino, mettendo a rischio tutto il tessuto economico e sociale nel nostro territorio. Gli ultimi dati emersi, in particolari legati all’utilizzo delle Domande di Disoccupazione (NASPI) in forte crescita negli ultimi 12 mesi in terra di Brindisi, testimoniano, caso mai ce ne fosse bisogno, come tantissime aziende preferiscono chiudere battenti piuttosto che tirare a campare.

Come FILCTEM CGIL FEMCA CISL UILTEC UIL di Brindisi, esprimiamo ancora una volta forte preoccupazione per quello che sta accadendo in tutti i settori di nostra pertinenza. Non a caso in diverse circostanze abbiamo lanciato l’allarme a tutte le Istituzioni Locali, Regionali e Nazionali sul rischio di un “effetto domino” che diverse situazioni di chiusura di impianti potessero provocare.
Pur con rammarico, possiamo oggi dire che siamo stati facili profeti. Alla chiusura degli impianti P9T della Basell e alla fermata generale della Centrale Enel di Cerano, oltre alle conseguenti ricadute sui lavoratori diretti, assistiamo in queste settimane ad un progressivo smantellamento di un sistema dell’indotto negli anni cresciuto sotto l’aspetto occupazionale e professionale che tanto ha dato proprio al tessuto industriale brindisino.
E come se non bastasse, a questo si aggiunge anche il consueto rito dei rinnovi degli appalti nelle Aziende Eni del Petrolchimico che ha di fatto provocato l’uscita di Ditte Storiche Metalmeccaniche come la Cimi Spa, quelle locali Tecnogal Service Srl e Leucci Group Srl mettendo a serio rischio la loro stessa esistenza.
Come Segreterie di Categoria Confederali del comparto chimico, non abbiamo mai partecipato a varie tifoserie di questa o quella Azienda, avendo a cuore esclusivamente il mantenimento delle maestranze, della loro professionalità acquisite nel corso di tanti anni di duro lavoro. Allo stesso tempo però, non possiamo assistere inermi a questo continuo stillicidio che ogni cambio appalto provoca sia sotto l’aspetto occupazionale che economico.
Come non possiamo rimanere silenti davanti all’ennesima “gara al ribasso” che le subentranti sono costrette a fare per aggiudicarsi l’appalto, mettendo spesso e volentieri a repentaglio gli aspetti legati alla Sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’auspicio da parte nostra, è che Eni si faccia carico ancora una volta delle difficoltà presenti nel nostro territorio, ed essa stessa vigili sul mantenimento corretto degli indici occupazionali già presenti sui Cantieri esistenti.
Più volte abbiamo chiesto Accordi su “clausole sociali di salvaguardia” così come già fatto in altri territori di crisi, siamo certi che nei Tavoli giusti e con le Categorie di riferimento si possa e si debba trovare un’intesa necessaria per scongiurare l’ennesimo dramma sociale che
coinvolgerebbe quei lavoratori e le loro famiglie.
Oramai non serve esprimere solo solidarietà, ma serve adoperarsi con i fatti affinché si arresti questo fenomeno di deindustrializzazione prima di compromettere inesorabilmente tutto il tessuto sociale ed economico della nostra Provincia.

CISAL CHIMICI:

In tempi non sospetti anno 2020 la Cisal chimici rappresentata da Massimo Pagliara evidenziava che i vari dirigenti locali del gruppo Eni presenti nel petrolchimico ben poco potevano incidere sulle dinamiche e sugli affidamenti degli appalti.
Per tale ragione il Consiglio Comunale di Brindisi nel lontano 2014 si impegnava a seguito anche di un accordo sottoscritto nel 2009 presso la Prefettura di Brindisi ad Attivare un Gruppo di Lavoro e Monitoraggio alla presenza delle istituzioni locali e provinciali, vertici Gruppo Eni, Parti Sociali ed Ispettorato del Lavoro, al fine di attivare un Protocollo D’Intesa Regionale come sottoscritto nel 2012 nella Regione BASILICATA.
IL GRUPPO ENI nella Regione BASILICATA si impegnava di fatto  ad inserire  nei Documenti di Gara,  la specifica nella quale il  futuro  affidatario,  si impegnava ad utilizzare prioritariamente  il Personale storico presente nel precedente appalto,  nell’ottica del Mantenimento del Regime Contrattuale e dei Livelli Occupazionali e specificamente inseriva una Clausola di Coinvolgimento delle Piccole e Medie Imprese Locali, impegnandosi ove possibile di suddividere gli Appalti in Lotti Funzionali al fine di favorire l’accesso a microimprese operanti nel territorio.
Riportiamo testualmente quanto previsto nell’ Accordo Istituzionale Eni e Regione Basilicata
Asse 6 “Coinvolgimento delle PMI” Le parti firmatarie ritengono necessario individuare, nel rispetto della normativa vigente, le seguenti modalità di coinvolgimento delle micro, piccole e medie imprese in ordine allo sviluppo degli investimenti di ENI S.p.A. relativi alle risorse petrolifere della Val d’Agri:
ENI S.p.A. s’impegna, ove possibile ed economicamente conveniente, a suddividere gli appalti in lotti funzionali al fine di favorire l’accesso delle micro, piccole e medie imprese operanti sul territorio regionale;
ENI S.p.A., compatibilmente con le strategie e le scelte di progetto, imposta azioni negoziali per la stipula di pacchetti contrattuali di dimensioni contenute;
ENI S.p.A. s’impegna a prescrivere nei contratti di servizi, ai sensi di quanto previsto dagli assi precedenti, che l’appaltatore abbia una sede, anche secondaria, entro i confini regionali, in modo da migliorare i tempi di risposta e confronto con il committente, qualora ciò sia conforme alla normativa applicabile e quando l’inserimento di tale requisito sia giustificabile sotto il profilo tecnico‐logistico. Il pagamento del corrispettivo d’appalto da parte di ENI è subordinato, di norma, alla previa dimostrazione da parte dell’appaltatore dell’avvenuto versamento di quanto previsto a titolo di trattamenti retributivi, contributi previdenziali, contributi assicurativi obbligatori, nonché all’esecuzione e al versamento delle ritenute fiscali relativamente al proprio personale e, in caso di subappalto, al personale dei subappaltatori, mediante la produzione d’idonea documentazione, fatte salve comunque le verifiche obbligatorie, da parte del gestore del contratto, circa l’esecuzione di tali adempimenti, previsti dalla normativa vigente.

Ad oggi purtroppo nonostante il nostro appello lanciato anni fa non ci risulta che tale clausola sia stata inserita nelle gare espletate nella nostra Regione, tanto meno ci risulta una reale richiesta di incontro inoltrata al gruppo ENI.
La Cisal Chimici ritiene doveroso e opportuno invitare ancora una volta le istituzioni locali, provinciali e Regionali in primis ad impegnarsi fattivamente per Organizzare un incontro specifico con tutte le parti in causa, al fine di  garantire all’Economia Locale e a tutte le maestranze un Futuro Certo e Dignitoso non solo all’interno del GRUPPO ENI, ma in tutta l’Area Industriale Brindisina, dove ricordiamolo sono presenti una serie di grande aziende, come GE AVIO, SALVER, SANOFI, JINDAL, ENEL, LYONDELL BASELL, che oggi alla luce della grave crisi non si possono chiamare fuori da questo contesto industriale.  

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