Come prima Sindaca di Brindisi è già nella storia della città. Ci auguriamo che la sua elezione non resti solo un fatto simbolico, perché in tal caso sarebbe un guscio vuoto al servizio del potere maschile, ormai privo di credibilità per inettitudine, corruzione e lotte intestine.
Di frequente, anche in politica, alle donne viene attribuita una funzione salvifica, soprattutto se la presenza femminile non esprime una autonoma visione di genere e del bene comune.
Riteniamo che la sua elezione come quella di altre amministratrici e consigliere comunali non sarebbe stata possibile senza l’impegno e le lotte di quelle donne che da decenni perseguono un cambiamento tangibile e profondo della società patriarcale.
Nella nostra città ci sono donne, e noi tra queste, che operano per conquistare migliori condizioni di vita e per colmare il divario e le discriminazioni che affliggono la parte femminile della società.
Ci aspettiamo di instaurare con la Sua Amministrazione un’interlocuzione politica e di azione concreta sulle problematiche più urgenti che riguardano la cittadinanza femminile. Cittadinanza che necessita di ascolto, spazi di partecipazione ed investimenti economici, affinché Brindisi possa dirsi città che dà spazio alle donne. Le problematiche a cui ci riferiamo sono: la violenza di genere, il sistema di welfare locale, l’occupazione femminile, lo stato di povertà delle famiglie monogenitoriali con donne capofamiglia, la salute e l’esercizio dei diritti riproduttivi, l’attivazione di una Casa delle Donne come luogo di protagonismo, progettazione e socializzazione del femminile, la democrazia di genere nelle istituzioni e nelle società partecipate, ecc.
A tale scopo il nostro primo passo è di informarLa che giovedì 30 giugno c.m. si terrà a Brindisi una manifestazione pubblica con corteo, che partirà da piazza Cairoli e terminerà in piazzetta Rubini, dove vi saranno interventi, testimonianze, animazione sul tema della violenza contro le donne.
Vogliamo denunciare il femminicidio, supportare e stare al fianco delle donne, esigere dalle istituzioni, politiche integrate di prevenzione e contrasto a questo grave e complesso fenomeno.
Il femminicidio è una spirale che comprende la violenza psicologica, fisica, economica, sessuale e lo stalking e il cui epilogo, sempre più spesso, è l’omicidio della donna e dei suoi figli.
In queste circostanze la donna si ritrova sola ed in balia di sé stessa in un contesto sociale privo di una rete di servizi e di istituzioni capace di assicurarle tempestivamente supporto e protezione.
Conosciamo questo fenomeno nella nostra città soprattutto grazie alle operatrici volontarie dell’associazione “Io Donna” che da decenni gestiscono l’omonimo Centro Antiviolenza.
Rispetto a tutto ciò riteniamo che l’Amministrazione Comunale abbia un ruolo importante da assolvere, potendo contare, in più, sulla Sua sensibilità di donna.
Donne contro la violenza
Lia Caprera
Anna Chiara Intini
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