Le OO.SS.LL. di Brindisi ACC FILT CGIL, FIT CISL, UIL T, UGL TA e UNICA denunciano da tempo il notevole impatto che questa scelta avrebbe sull’economia regionale e sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori pugliesi.
Un progetto che avrebbe un ritorno esclusivo per le casse aziendali, ma sarebbe poco attento a quelle della Regione Puglia in quanto, come dichiarato dai vertici societari, il 75% del Core Business aziendale è costituito dai Centri che gestiscono i voli durante la fase di crociera. Di conseguenza è presumibile che verrebbe ad innescarsi un depauperamento, il quale non potrà considerarsi compensato dalle promesse di realizzare, in futuro, un HUB di Torri Remote.
Promesse che potrebbero portare ad un dimezzamento e demansionamento degli organici attuali con l’aggiunta di un impoverimento dei livelli retributivi, ai quali seguiranno le contestuali ricadute sul territorio.
Le OO.SS.LL. rivendicano un potenziamento del Centro di Controllo, facendo coesistere la realtà esistente con un progetto di rilancio, di respiro mediterraneo, puntando ad un incremento del personale presente su Brindisi, facendolo coesistere con quel progetto futuro e rendendolo di fatto il primo Centro di Controllo in Europa veramente all’avanguardia nel settore, a beneficio del territorio, dei Lavoratori e delle casse aziendali, oltre che per l’immagine della Società stessa.
Brindisi, la Puglia, il Mezzogiorno, non possono continuare ad essere depredate. Serve un nuovo corso per una terra da sempre ingannata e dimenticata.
È tempo che le Istituzioni del territorio e soprattutto la politica territoriale intervengano nel dibattito e finalmente portino ulteriore valore e competenze nella nostra terra. È tempo che la stessa politica nazionale renda fattuali le dichiarazioni verbali per evitare che rimangano lettera morta.
Per il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli “L’Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, avrebbe intenzione di trasferire a Roma l’unico Centro di Controllo d’Area del Sud Italia che si trova a Brindisi. Per questo ho presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Emiliano, e all’assessore ai Trasporti, Maurodinoia, per sapere cosa intendono fare per impedire che avvenga questo trasferimento che, come denunciato dalle organizzazioni sindacali di Brindisi, avrà un notevole impatto sull’economia regionale e sul futuro dei lavoratori pugliesi, che potrebbero vedere gli organici dimezzati e demansionati, vale a dire con stipendi più bassi che vorrà dire famiglie pugliesi con un bilancio più povero. Un depauperamento socio-economico che non può essere ricompensato da quelle di realizzare in futuro un HUB di Torri Remote, così come ha promesso l’azienda.
Tutto questo non può avvenire nel silenzio della Regione Puglia, per questo l’interrogazione non serve solo a sollevare il caso, ma a fare in modo che venga intrapresa, in modo sinergico e trasversale, un’azione che impedisca all’Enav di trasferire l’importante opera”.
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