May 9, 2025

Francesco Cannalire, segretario cittadino Partito Democratico Città di Brindisi: “La notizia dell’esclusione del sito Enel Group di Brindisi dall’asta di Terna, che mette la parola fine alla riconversione del sito di Cerano a pochi anni dal phase out del carbone, desta sconcertante preoccupazione.

In tutti questi anni, ossia dall’entrata in esercizio della Centrale Federico II, la produzione termoelettrica di energia ha garantito alla società importanti ricavi. Gran parte del tessuto socio-economico brindisino ha purtroppo legato, negli anni, la propria prospettiva di sviluppo all’insediamento di Enel.

In queste ore apprendiamo l’esclusione del sito di Brindisi dall’asta di Terna per il capacity market riferito al 2024, che avrebbe favorito di fatto investimenti per la riconversione degli impianti di produzione, come avverrà invece in altre realtà localizzate principalmente al nord e in Sardegna.

Questo territorio ha sopperito, da sempre, alle esigenze di approvvigionamento energetico di tutto il Paese, sacrificando le proprie vocazioni alternative all’industria pesante. In questa fase, in cui la transizione energetica mette le aziende davanti alla necessità di riconvertire la produzione mediante scelte di sostenibilità ambientale, il rischio concreto è che Enel non abbia più alcun interesse ad investire a Brindisi facendo mancare importanti investimenti green su questo territorio martoriato.

A meno di auspicate smentite, ci preoccupa quindi il fatto che tutto questo possa portare al disimpegno da Brindisi. Tanti sono i segnali che vanno in questa direzione; oltre le ultime notizie sulla esclusione dall’asta di Terna, anche su Enel Logistics manca da tempo un piano di investimenti concreto.

A nostro avviso è giunto il momento, quindi, che Enel confermi chiaramente, oggi più che mai, la volontà di investire su questo territorio valutando perciò proposte progettuali alternative per l’utilizzo dei propri siti, mediante condivisione e confronto con tutti gli stakeholders sia pubblici che privati”.

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