May 1, 2025

Di seguito riportiamo quelle giunte alla nostra redazione:
Maurizio Friolo (consigliere regionale)
“Un terribile atto d’accusa articolato in 59 pagine che non è figlio semplicemente della disperazione per la perdita di un familiare e per la strenua lotta contro un male terribile, ma rappresenta la nitida fotografia di un ambiente sempre più malato e della correlazione ancora più latente tra un’industrializzazione sempre più invasiva e la crescita esponenziale di linfomi, leucemie, patologie tumorali ben oltre soglie di presunta normalità, secondo un copione già tristemente sperimentato a Taranto ma che sembra non avere insegnato nulla”.
Maurizio Friolo, vicepresidente della III Commissione Sanità della Regione Puglia, non si rassegna alla “sconcertante e disarmante constatazione della mancata presa di coscienza dell’assessorato della gravità di un’emergenza certificata da numeri così inquietanti, e di risposte tanto attese che tardano ad arrivare nonostante siano disponibili da tempo strumenti normativi e finanziari anche grazie all’impegno del sottoscritto, che ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio per destinare fondi per l’adozione del Piano ‘Ambiente –Salute’ pure nell’area brindisina. Ma tutto tace nonostante le numerose sollecitazioni, alle quali adesso si aggiunge l’esposto presentato alla Procura della Repubblica da un gruppo di cittadini, vittime e partecipi di un dramma impossibile da ignorare”. “Cos’altro deve accadere perché qualcuno faccia finalmente qualcosa, e dia seguito ad azioni semplicemente avviate sulla carta e a promesse sistematicamente e colpevolmente tradite? Anche in questo caso, come per Taranto, dobbiamo attendere che la magistratura supplisca anche al silenzio e all’inazione da parte di una politica inconcludente e semplice spettatrice?” si chiede in conclusione.

 Euprepio Curto (consigliere regionale):

I dati sempre più allarmanti  relativi alla ipotesi di correlazione tra gravissime forme di patologie tumorali e l’attività industriale, diretta e indiretta,  del Petrolchimico brindisino, dovrebbe suggerire alle istituzioni regionali l’adozione, quanto più tempestiva e urgente possibile, di idonee azioni  conoscitive, finalizzate a fare luce su un comparto industriale che, non da oggi,  è stato sempre  ermeticamente chiuso a qualsiasi verifica, quasi potesse contare su una sostanziale impunità.

 

E’ giunta quindi l’ora di dare risposte ai tanti dubbi, ai tanti perché, ai tanti dolori che, nel silenzio pressoché generale, fatta salva qualche meritoria iniziativa assunta dalla magistratura, sono rimasti privi di doveroso riscontro.

 

Pertanto, già nella giornata di domani, nel corso della seduta della Commissione regionale all’Ambiente, presieduta dal collega Pentassuglia, proporrò l’istituzione di una commissione speciale d’indagine conoscitiva sulle complessive attività del Petrolchimico, sul rispetto delle normative relative alla tutela ambientale, sulle eventuali violazioni, e quindi,  sulle specifiche e individuali responsabilità, oltre che alla correlazione tra queste e le patologie denunciate.

 

Nonostante si sia quasi allo spirare della legislatura regionale, credo che vi sia il tempo sufficiente per acquisire gli straordinariamente importanti risultati che ne deriveranno.

 

Sarà questo un atto politico doveroso, e soprattutto molto atteso da parte delle popolazioni brindisine, su cui si misurerà la capacità d’incidere della stessa politica regionale.

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