“Il comunicato unitario delle segreterie territoriali di Venezia di Filctem, Femca, Uiltec dopo l’incontro con i vertici di Versalis a Porto Marghera – in cui scrivono che l’azienda sconfessa gli impegni presi – è l’ennesima dimostrazione della validità delle nostre ragioni che ci vedono contrari al Piano di dismissione della chimica di base nel nostro Paese presentato da Eni. Ennesima dimostrazione di scarsa credibilità nel mantenere impegni ed investimenti che caratterizza la società Eni Versalis ormai da molti anni”: ha dichiarato questa mattina Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil.
“La lista delle promesse non mantenute – ha proseguito – è purtroppo lunga, da Porto Torres al quadrilatero padano di Ferrara, Ravenna, Mantova e la stessa Porto Marghera a cui si aggiungono le scelte di chiusura degli impianti di Ragusa e la dismissione dei cracking di Priolo e Brindisi. Ormai è una procedura che conosciamo: Eni chiude impianti e fa promesse di riconversione che non mantiene. È una partita dove si gioca sempre il primo tempo, quello della chiusura, e mai il secondo, quello degli investimenti”.
“Un delitto industriale – ha continuato il segretario generale Marco Falcinelli – che fa danni enormi a tutta l’industria del Paese, alla sostenibilità ambientale e sociale determinando, ora e in prospettiva, danni occupazionali sia nei lavoratori diretti che nell’ indotto. Mentre in Europa si afferma, Italia compresa, che la produzione della chimica di base è strategica per il futuro industriale e l’indipendenza europea, Eni Versalis azienda partecipata dallo Stato chiude definitivamente le produzioni. Il Governo è complice di questo scempio avallando questi piani e continua a far finta di non vedere che gli impegni che Eni ha assunto negli anni non sono mai stati mantenuti: neanche quelli firmati con protocolli solenni a Palazzo Chigi, Porto Torres nel 2011”.
“Ormai Eni nel nostro Paese non vuole fare più attività industriale nella chimica di base, ma anche negli altri settori della sua attività. La dominante è l’attività finanziaria e la remunerazione degli azionisti, Stato compreso. Il Governo ha la responsabilità di fermare i piani di dismissione di Eni Versalis e se proprio “ non riesce” costringa Eni ad affidare quegli impianti ad altri grandi produttori di chimica di base che operano in Europa e nel mondo, quelli che sanno bene quanto siano strategiche quelle produzioni per la crescita industriale di un paese e che con quelle attività fanno ancora miliardi di business”: ha concluso.
Nel Petrolchimico di Brindisi dichiara Antonio Frattini Segretario Regionale FILCTEM Puglia, in conseguenza della chiusura del cracking e della messa in conservazione dell’impianto, iniziata lo scorso 1° aprile 2025, registriamo la mancata condivisione di un cronoprogramma delle attività per la “conservazione” degli impianti e una significativa riduzione di ordini e attività lavorative, nel perimetro delle aziende appaltatrici operanti nel Petrolchimico; condizione che si aggraverà decisamente con la fermata del PE 1/2 prevista per inizio 2026, impianto che già oggi funziona in maniera parziale e discontinua.
Questa insostenibile riduzione delle attività sta portando, nella migliore delle ipotesi, a non rinnovare i Contratti di lavoro che arrivano a scadenza e quando possibile spostare, i lavoratori in trasferta presso altri siti sia italiani che europei servono Certezze in un piano di committenza per le sostenibilità delle aziende e di garanzia per degli attuali livelli occupazionali, che ad oggi sono fortemente compromesse.
Comunicato Stampa FILCTEM CGIL
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