May 10, 2025

E’ stato firmato oggi a Roma, alle Terme di Diocleziano, il Protocollo di intesa per la candidatura del sito “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
L’antica strada consolare, circa 900 km di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell’Oriente e dell’Africa.

Alla cerimonia, sono intervenuti, tra gli altri, il Sottosegretario al MiC, Gianmarco Mazzi; il presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, mons. Pasquale Iacobone; il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi; il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori; l’assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci; la delegata alle politiche culturali della Regione Puglia, Grazia Di Bari e l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Il Protocollo d’intesa è stato presentato dalla dirigente dell’ufficio Unesco del MiC, Mariassunta Peci, dalla coordinatrice scientifica della candidatura, Angela Maria Ferroni. Ad aprire i lavori è stato il direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger.

Il progetto, promosso direttamente dal Ministero della Cultura attraverso i suoi uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città Metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere.

Il Ministero sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso della Via Appia. L’obiettivo è coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti. Quest’ultimo elemento si rivela fondamentale anche per la crescita sociale ed economica di molte delle zone coinvolte che, spesso, sono aree interne e quindi fuori dai grandi circuiti turistici.

“La Via Appia è un esempio della grandezza romana, la prima via pubblica e il prototipo, anche dal punto di vista tecnico, di altre strade che hanno poi costruito i romani. Ma è anche molto di più, era un crocevia culturale, parte del sistema culturale e sociale del mondo romano: questa era forse la sua importanza principale e questo sarà l’aspetto sul quale puntiamo – ha detto il Sottosegretario Mazzi- Il Ministero ha già investito 19 milioni di euro in restauri, conservazione e per la preparazione del fascicolo. Speriamo di farcela. Quando gli italiani giocano uniti, nessun risultato è impossibile”.

Il 20 gennaio la candidatura sarà valutata dal Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana Unesco. A seguire, la richiesta sarà inviata a Parigi.

Anche il sindaco Riccardo Rossi ha partecipato a Roma presso le Terme di Diocleziano alla sottoscrizione del protocollo d’Intesa con il Ministero della Cultura, le Regioni e i Comuni attraversati dalla Regina viarum, oltre ai Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere, finalizzato alla candidatura del sito con oltre 2.300 anni di storia nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

Il riconoscimento da parte dell’Unesco consentirà opere di tutela del patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico lungo il tracciato dell’antica Via Appia, interventi di valorizzazione di un itinerario meta del turismo lento, dei cammini storici e dei percorsi sostenibili.

La cerimonia della firma presieduta dal Sottosegretario di Stato al MiC Giancarlo Mazzi, è la tappa conclusiva di un lungo percorso di studio e dialogo con le comunità locali, a cui ha contribuito anche l’amministrazione comunale di Brindisi in particolar modo con il progetto Appia 2030, in qualità di Comune capofila vincitore del bando “MediAree-Next Generation City” dell’Anci, per la valorizzazione del tratto finale della Regina viarum.

“La candidatura promossa e guidata dal Ministero della Cultura è per la nostra Brindisi un grande riconoscimento per la sua storia millenaria – racconta il sindaco Riccardo Rossi -. Qui terminavano la via Appia e la Appia Traiana, nello splendido porto, il più importante dell’epoca.
Brindisi quindi città terminale della regina delle vie, porta d’Oriente, crocevia di culture e popoli. Una storia di cui essere orgogliosi e allo stesso tempo consapevoli della responsabilità di custodire e valorizzare.
La candidatura al patrimonio Unesco, che ci auguriamo abbia successo, è una grande occasione di sviluppo turistico, di quel turismo buono e di qualità, incentrato su cultura, patrimonio artistico e paesaggio, tradizioni, enogastronomia.
Oggi è una giornata storica che dà forma ad un obiettivo perseguito dall’inizio del nostro mandato con contributi importanti come i progetti di ricerca e cooperazione Appia 2030 e Appia Project. Un desiderio del territorio che arriva da molto lontano, un dibattito che ha sempre animato l’ambiente storico-culturale della nostra città e della provincia, e ora è finalmente realtà. Viva la Via Appia! Viva Brindisi!”

Fasano presente questa mattina a Roma per la sottoscrizione del protocollo di intesa per la candidatura della «Via Appia, regina Viarum» nella lista del patrimonio Unesco. A firmare l’accordo c’era il sindaco Francesco Zaccaria che ha siglato il protocollo nella cerimonia che si è tenuta alle Terme di Diocleziano e che è stata presieduta dal sottosegretario Gianmarco Mazzi, al quale il ministro ha conferito la delega al coordinamento delle attività e delle iniziative relative all’attuazione delle Convenzioni Unesco di competizioni del Ministero.

«La Via Appia è già di fatto patrimonio dell’umanità – dice il sindaco Francesco Zaccaria – e l’iscrizione nella lista del World Heritage rappresenterebbe la giusta formalizzazione e valorizzazione di una delle tracce di storia più importanti insieme al parco archeologico di Egnazia, del nostro territorio. Diventare sito Unesco accrescerebbe ancora di più l’attrattività di una porzione di Puglia che è già tra le più visitate al mondo e che attira i viaggiatori di tutto il mondo per bellezza paesaggistica, monumentale e valore storico».

Il progetto, promosso dal ministero della Cultura attraverso gli uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere.
La strada consolare, circa 900 km di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell’Oriente e dell’Africa.
Per sostenere la candidatura dell’Appia il ministero della Cultura sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso, con l’obiettivo di coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti, per rafforzare l’offerta culturale, fondamentale per la crescita sociale ed economica soprattutto delle aree interne. Dopo la valutazione del Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, il dossier scientifico, accompagnato dal Piano di gestione del sito candidato, sarà inviato a Parigi.

L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha approvato il protocollo d’intesa promosso dal Ministero della Cultura per la candidatura della via Appia quale patrimonio dell’UNESCO. Il Sindaco Antonello Denuzzo sottoscriverà ufficialmente il documento martedì 10 gennaio a Roma nel corso di una cerimonia presieduta dal Ministro Gennaro Sangiuliano.

“La Via Appia – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – è un pezzo importante della storia del nostro territorio. È un patrimonio dall’enorme potenziale turistico che negli anni è stato colpevolmente trascurato. Ora è il momento del riscatto che parte dallo sforzo di riconoscere questo cammino quale patrimonio dell’UNESCO.”

Il Progetto Appia Regina Viarum prevede in prospettiva la messa a sistema di un cammino turistico-culturale lungo l’antica arteria romana che collegava Roma con Brindisi per consentire, attraverso una mobilità turistica lenta, l’accesso e la fruizione al patrimonio culturale.

Le ricerche, finanziate con il Piano stralcio “Cultura e Turismo” FSC 2014-2020, hanno permesso di evidenziare tracce e resti archeologici sul territorio di Francavilla Fontana in particolare lungo la Strada Provinciale 51 in località Monte Spilato. Qui le indagini hanno consentito di rinvenire numerosi frammenti di varie epoche storiche che dimostrano l’origine antica della strada che è stata oggetto di una lunga serie di rifacimenti. Altre tracce sono state trovate in località Masseria Cantagallo.

L’ipotesi degli studiosi è che l’Appia sia un vero e proprio elemento strutturante del paesaggio, capace di plasmarne l’evoluzione attraverso i secoli indirizzando le scelte insediative. Per questa ragione dallo studio approfondito della strada è possibile comprendere di più sulla storia dei territori e sull’identità delle singole Città.

609 km, distribuiti tra Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, 11 Province, 87 Comuni interessati. I numeri di questo progetto raccontano un percorso di valorizzazione e recupero che ha messo in rete diverse Istituzioni non solo per la candidatura quale patrimonio dell’UNESCO, ma per avviare un vero e proprio nuovo itinerario turistico. Recentemente si è interessata della Regina Viarum anche il National Geographic che ha indicato il tracciato come meta dei migliori viaggi da compiere nel 2023.

“La costruzione del cammino della via Appia – conclude il Sindaco Denuzzo – è un progetto ricco di fascino che mette insieme un numero elevatissimo di Enti e di realtà diverse tra loro. Martedì ci siamo dati appuntamento a Roma per rafforzare un patto che è finalizzato alla conoscenza, crescita e sviluppo del territorio.”

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