Desta stupore e preoccupazione la notizia riportata nell’odierna edizione de “La Gazzetta del Mezzogiorno” riguardo una giovane famiglia di Fasano, con una figlioletta di 7 anni, che sarebbe stata involontariamente catapultata in un vero e proprio Truman Show.
La vita quotidiana di padre, madre e bimba sarebbe stata costantemente sorvegliata attraverso due telecamere nascoste, svelando non solo la violazione della privacy ma gettando un’ombra inquietante sulle intenzioni di chi ha orchestrato questo insidioso spettacolo cinematografico.
La denuncia è giunta da una famiglia fasanese che, per puro caso, ha scoperto di essere costantemente monitorata all’interno della casa in affitto. Telecamere occultate, tra cui una camuffata nella luce di emergenza puntata costantemente sul letto matrimoniale, e un’altra dissimulata nell’aspiratore, hanno registrato ogni istante della loro vita, 24 ore su 24. Vivendo inconsapevolmente in uno scenario simile al Truman Show cinematografico del 1998, la famiglia è stata oggetto di sorveglianza per sei mesi, con ogni momento, anche quelli più intimi, condiviso senza il loro consenso.
La scoperta accidentale è avvenuta mentre la donna faceva le pulizie e ha notato una luce rossa nell’aspiratore del bagno. Sospettando qualcosa di anomalo, ha condiviso la scoperta con il marito, che ha immediatamente chiamato un tecnico. La successiva ispezione ha rivelato due telecamere, dando il via a una rapida denuncia e all’intervento immediato delle forze dell’ordine, che hanno sequestrato le intrusioni elettroniche.
L’indagine è appena all’inizio, e i dispositivi saranno analizzati da un consulente per determinare se erano collegati a un sistema di registrazione. Se così fosse, si aprono scenari ancora più inquietanti, con la possibilità che le immagini potessero essere utilizzate a scopo personale o, peggio ancora, vendute su siti illegali specializzati in contenuti voyeuristici e hard. La presenza di una bambina di 7 anni solleva anche la preoccupante questione della pedopornografia.
Il magistrato inquirente attende i risultati del consulente, in particolare per comprendere il raggio di trasmissione dei dispositivi elettronici. Questo dettaglio sarà cruciale per stabilire da quale distanza il “regista” operava, delineando così la direzione futura delle indagini. La famiglia, ignara spettatrice del proprio Truman Show domestico, ora attende giustizia mentre il velo dell’intrusione nella loro intimità viene sollevato.
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