May 7, 2025

Si è tenuto venerdì 07 dicembre presso il Tribunale di Brindisi il convegno “Prospettive di riforma dell’Ordinamento Penitenziario” organizzato dall’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) sezione di Brindisi, unitamente al locale Ordine degli Avvocati ed alla Camera Penale.
Dopo i saluti del vicepresidente dell’Ordine degli Avvocati avv. Claudio Consales e del presidente di Aiga Brindisi avv. Francesco Monopoli, i lavori sono stati introdotti dall’avv. Fabio Di Bello, presidente della Camera Penale di Brindisi, e sono stati moderati dall’avv. Carmelo Molfetta del foro di Brindisi.
È intervenuto il dott. Antonio De Donno, Procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Brindisi, il quale minuziosamente ha illustrato le novità previste dalla riforma dell’Ordinamento Penitenziario, il prof. Rossano Adorno, ordinario di diritto processuale penale alla facoltà di giurisprudenza dell’Università del Salento che ha evidenziato con il suo intervento le criticità e le ombre della riforma, e l’avv. Filippo Castellaneta del foro di Bari, componente dell’osservatorio carceri dell’Unione Camere Penali Italiane il quale ha rappresentato i pregiudizi e le preclusioni che la riforma potrebbe arrecare ai diritti dei detenuti.
In conclusione sono intervenuti l’avv. Marcello Falcone, già presidente della locale Camera Penale e l’avv. Domenico Attanasi, Coordinatore Nazionale Aiga Area Sud che ha sollecitato tutte le associazioni forensi ad unirsi nelle battaglie giuridiche più importanti da intraprendere per i diritti dei cittadini.
Con la riforma entrata in vigore il 10 novembre scorso il Governo ha stralciato il decreto attuativo volto a facilitare l’accesso a misure alternative alla detenzione in carcere e stessa sorte è toccata alle disposizioni riguardanti l’eliminazione degli automatismi preclusivi alla concessione di forme attenuate di esecuzione della pena con affidamento, caso per caso, alla maggiore discrezionalità della magistratura di sorveglianza circa la decisione del percorso punitivo rieducativo di ciascun condannato.
Nel nuovo testo, dopo la sforbiciata dell’esecutivo, restano comunque diverse disposizioni: una parte rilevante, ad esempio, rimane quella dedicata alle modifiche in tema di assistenza sanitaria dei detenuti con possibilità di ricoveri in strutture sanitarie esterne laddove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati negli istituti.
Particolare attenzione viene posta anche alla necessità di potenziare l’assistenza psichiatrica negli istituti di pena. Inoltre, si rammenta la necessità che detenuti e internati abbiano accesso a prestazioni sanitarie tempestive nonché a informazioni complete sul proprio stato di salute, sia all’atto di ingresso in istituto che durante e al termine del periodo di detenzione.
Ancora, restano le disposizioni riguardanti la semplificazione delle procedure (prevedendo anche il contraddittorio differito ed eventuale), nonché la suddivisione delle competenze dal magistrato di sorveglianza e del Tribunale di sorveglianza da una parte (in caso di definitività della condanna) e dall’altra parte del giudice procedente in caso di procedimento pendente.

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