Il 19 ed il 26 marzo prossimi si terrà il workshop teatrale “IL CANTO DELLE SIRENE:
Un viaggio nella…Poesia”, a cura di Sara Bevilacqua.
Poesia per raccontarsi, poesia per riflettersi, poesia per graffiare e per accogliere in compagnia di grandi poetesse (Merini, Valduga, Szymborska, Sapienza e Lorde) e di parole che credevamo spente, insieme alla musica che amplifica gli echi più nascosti. La poesia, ribellione creativa del linguaggio, è il canto delle nostre contraddizioni. Una fiamma viva. Tra libri di versi e versi di voce, un incontro per scoprire e riscoprire i libri di poesia e quanto di noi ci attende tra le loro pagine.
Attraverso tecniche teatrali, l’analisi dei testi si “giocherà” con la parola. La parola detta è corporea, fisica, sensoriale: è voce, vale a dire suono; come suono interessa un insieme di parti del corpo.
«È l’ispirazione, che è sempre ambigua, che in sé contiene uno stimolo e una verità illusoria, l’inquietudine ; è la musa sotto forma di sirena, e nella poesia è presente, appunto, l’isola fatale, l’isola delle sirene incontrata da Ulisse nel suo viaggio».
Sono le parole usate da Giuseppe Ungaretti per delineare il significato di “Sirene”, poesia del 1923 inserita in “Sentimento del Tempo”
E le Sirene passano a incarnare l’ispirazione, la musa poetica che si palesa ancora in abbozzo, la materia informe simile al blocco di marmo dello scultore, alla tela bianca dove il pittore intravede già qualcosa ma non ancora tutto. Così ascoltare quel canto di Sirena può portare ad una poesia oppure perdersi in altri rivoli, negare i versi come il mare nasconde alla vista del marinaio l’isola quando solleva onde di tempesta per poi farla riapparire nelle bonacce. Il poeta è quindi questo navigante, Ulisse appunto, come lo stesso Ungaretti precisa nella nota: è l’uomo che segue l’ispirazione e si lascia condurre nell’avventuroso viaggio tra bellezze inestimabili e pericoli orribili, tra verità che sono forse false e menzogne che sono forse vere, senza accorgersi che tutto quanto è un’illusione.
La poesia è il frutto di un’esigenza intima e profonda, irrinunciabile come il respiro.
Nella poesia non ci si risparmia, la poesia non è consolatoria. Eppure, qualche volta, ha l’effetto di una liberazione!
Teatri a Vapore, la rassegna teatrale organizzata da Binario23 e diretta da Meridiani Perduti, proseguirà i suoi appuntamenti il VENERDI’ 25 MARZO con RITA, spettacolo di e con RAFFAELLA GIANCIPOLI.
INFO E PRENOTAZIONI AL 3494490606.
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