Il Sindaco Giuseppe Marchionna ha dichiarato pubblicamente che sta terminando il periodo di “comprensione per una fase transitoria verso un servizio ancora non puntuale “ che, a memoria d’uomo (per durata e sistemi di tolleranza adottati), non si era mai vista prima, in particolar modo se attribuita per servizi di una certa importanza per la tutela ambientale nonché per la rilevanza che riveste la sicurezza sui luoghi di lavoro verso i dipendenti, non trascurando i costi milionari per i servizi in questione erogati al concessionario.
Salvo smentite, sempre per quello che è emerso dalla stampa, ma anche in tv e sui social, tutti argomenti che hanno destato l’interesse della ASL locale – dipartimento prevenzione e sicurezza -, della Polizia Locale, di quella Provinciale, di alcuni componenti della Commissione Ambiente del Comune ed altri soggetti che, per quel che oggi appare, in mancanza di provvedimenti proporzionati alla gravità della violazione commessa (salvo non ne venga dimostrato il contrario), sono risultati tutti “tolleranti”.
Eppure è innegabile l’utilizzo di cantieri privi di agibilità, il trasbordo di rifiuti in aree non consentite ed in aree pubbliche con grave situazione igienico ambientale e d’inquinamento per il sottosuolo, generato dallo sversamento di percolato sulla pavimentazione (liquido che si crea attraverso fermentazione e compressione del rifiuto per il quale, essendo conferito dall’utenza in maniera indifferenziata, non se ne conosce la reale provenienza).
Vi è da aggiungere, come affermato tempo fa anche dall’avvocato Mario Marino Guadalupi – già dirigente della ripartizione ecologia del Comune di Brindisi – e dallo stesso Sindaco Marchionna, che Teorema Srl ha svolto (e attualmente svolge, o meglio tenterebbe di svolgere) un servizio in continuità con quello attuato per sei anni da Ecotecnica Srl, società che l’ha preceduta.
Il tutto utilizzando format organizzativi, fogli di lavoro, ripartizione delle aree e quant’altro di altrui proprietà, senza opportuna autorizzazione/accordo e compromettendone gli aspetti organizzativi e sostanziali, poiché ha impiegato mezzi di diversa tipologia (non adatti).
Non trascurando che il parco mezzi, oltre ad non essere adatto per il format utilizzato impropriamente, risulta essere sottodimensionato rispetto a quanto previsto in sede di gara.
Ad esempio non si vedono: le lavanti necessarie per gli assetti stradali e marciapiedi delle vie interne della città; le lava cassonetti per sanificare i bidoni carrellati; il mezzo per la disinfestazione anti-alare, ed altri mezzi /uomini e prestazioni, comunque parte integrante di un conto economico generante il canone mensile milionario, regolarmente elargito e ad oggi senza alcuna trattenuta (!).
E’ di questi giorni la ricerca intrapresa da AVR SpA (che collabora con Teorema Srl) per reperire un “Responsabile Tecnico di Commessa” con “competenze sui piani di lavoro gestione team …”.
Ebbene, dopo sei mesi chi ha l’obbligo di vigilanza e verifica sui pubblici appalti non è accorto di nulla e non ha preteso (poiché previsto in atti di gara) l’attuazione del “Piano Industriale”.
Al Sindaco, ma anche al Segretario Generale – al Responsabile della Trasparenza ed all’attuale Dirigente del Settore Ecologia Ambiente è stato chiesto dallo scrivente l’attuazione del Decreto Legislativo 14 marzo 2013 – n.33, ovvero una verifica per una trasparente e diffusa forma di controllo.
Ad oggi sono in attesa di riscontri, in mancanza mi vedrò costretto a interessare la competente Procura della Repubblica.
Un cantiere concesso in uso a prezzo simbolico, quello di Via Fermi, per il quale è interessante verificare se sono stati effettuati i previsti lavori che ne avrebbero compensato un esborso diverso per una normale locazione e prodotto dei vantaggi per il comune (così come indicato in delibera di Giunta Comunale); mezzi mancanti e servizi non resi e/o resi in difformità (per i quali in automatico, considerato che si utilizzano risorse finanziarie dei contribuenti, si sarebbero dovute attuare la decurtazione per le somme ad essi corrispondenti e previste nel conto economico del canone); crollo delle percentuali della differenziata (con ricadute sull’ecotassa e di conseguenza sul contribuente); spargimento di percolato sul suolo (con gravi ripercussioni ambientali); servizi molto discussi e mancata attuazione del “Piano Industriale”; mancata applicazione di sanzioni per inadempienze sui servizi non resi e/o resi in difformità; mezzi e bidoni carrellati non contrassegnati dal logo societario congiuntamente a quello del Comune di Brindisi, quindi liberi da vincoli; sacchetti non consegnati ai cittadini e/o parzialmente consegnati; ed altro, potrebbero interpretarsi quale motivo di ribasso del quattro per cento utilizzato in sede di gara, considerato che la quasi totalità degli altri partecipanti si è attestata su un ribasso dell’uno per cento circa.
Viene indicato dal Sindaco che “con il nuovo capannone le cose cambieranno e l’amministrazione sarà meno comprensiva”, condotta auspicabile, ciò nonostante nutro delle riserve in merito poiché al momento del presente scritto:
a) I lavori edili vengono effettuati, sin dal mese di Febbraio c.a., (sino prova contraria) pur essendo ancora privi di un permesso CILA, erroneamente indicato su una cartellonistica presente sul cancello di ingresso dell’area di Via Majorana n.04, ed anche di una AUA (Autorizzazione Unica Ambientale), ovvero del provvedimento autorizzativo ambientale, che racchiude al suo interno alcune autorizzazioni di carattere settoriale previste dalla legislazione ambientale, ad esempio, per lo scarico di acque reflue, l’esercizio di attività di gestione rifiuti con procedura semplificata, la propagazione di emissioni in atmosfera.
b) Il fabbricato in argomento presso l’Agenzia delle Entrate viene dichiarato quale F2 – ovvero “collabente”, che indica costruzioni caratterizzate da un notevole livello di degrado – pertanto appare difficile che lo stesso possa essere in possesso di agibilità, senza trascurare ciò che prevedono le indicazioni per gli aspetti urbanistici.
Sempre l’area dello stesso capannone di Via Majorana n.04 è risultata nell’anno 2022 contaminata in falda da “Triclorometano”, scavare per realizzare nuove opere non sarebbe il massimo (probabilmente opere già effettuate).
c) L’organizzazione dei servizi ed il parco mezzi risultano non essere ancora corrispondenti ad un “Piano Industriale”, proposto nel numero e tipologia, non rispettoso degli obblighi previsti per contratto e contemplati nel Capitolato Speciale di Appalto.
Conoscendo personalmente il Sindaco, sono convinto che verificata l’attendibilità di quanto qui detto l’amministrazione sarà meno comprensiva, da subito.
Mi riferisco, in particolare, ai mezzi previsti da contratto (art.13 CsA) e mai visti (mezzo lava strade (4) – mezzo lavacassonetti – mezzo autospurgo – mezzo pick up attrezzato per la disinfestazione – mezzo con cisterna e lancia), per i quali, applicando i parametri del calcolo economico che ne ha stabilito il canone posto a base di gara, ne determinerebbe una importante trattenuta sul canone (ed anche su quelli sino ad oggi incassati) e quindi un giustificato risparmio per il Comune, senza voler entrare nel merito dell’applicazione dell’art.98 CsA, per inadempienza reiterata rispetto alle prestazioni non rese poiché prive dei mezzi sopra indicati, oltre ad intervenire per far luce sui punti a, b e c, decisamente non privi di importanza.
Piero GIOIA
(consulente servizi igiene urbana)
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