Il cosiddetto “muro di Via del Mare” è una “recinzione … necessaria perché il porto possa funzionare regolarmente pertanto “l’interesse dell’Autorità portuale alla piena operatività dell’infrastruttura va tutelato con carattere di prevalenza”.
Con questa motivazione la sezione sesta del Consiglio di Stato ha sbloccato i lavori di costruzione del muro doganale di Via del Mare la cui sospensione era stata ordinata dal Comune di Brindisi e suffragata dal Tar di Lecce.
L’Autorità aveva impugnato l’ordinanza del Tar Pugliaemessa il 23 Febbraio scorso sostenendo che l’opera in questione integrerebbe la semplice sostituzione di una recinzione che già esisteva con una nuova, e quindi non avrebbe bisogno di alcun accertamento di conformità.
Tra l’altro, l’Authority ha allegato una lettera di una compagnia armatoriale ove si dà atto che la recinzione è necessaria per la sicurezza delle operazioni di approdo.
Il Comune ha sostenuto anche in questo grado di giudizio che la recinzione è opera nuova e diversa da quella preesistente e ritiene che la costruzione è abusiva in quanto priva dell’atto di accertamento della sua conformità con le prescrizioni urbanistiche vigenti.
Davanti al Consiglio di Stato, l’Autorità portuale si è costituita con l’Avv. Francesco Saverio Marini di Roma mentre il Comune di Brindisi era rappresentato dall’avvocato Francesco Trane per il tramite dello studio Nathalie Lusi.
Ad oggi, quindi, è sospesa l’ordinanza del 20 dicembre 2016 con il Comune ha intimato all’Autorità di fermare i lavori in corso per realizzare tale recinzione e di rimuovere le opere già realizzate.
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