… la maggior parte degli auguri li ho ricevuti su fb e su wathsapp nella mattinata …
67 anni …
c’è poco da festeggiare … anzi pochissimo o proprio niente …
la frase che il mio calendario ha scelto per l’8 di aprile non la sento mia … avranno sbagliato data … oppure si riferisce a compleanni meno maturi …
dice “La vita è un’avventura da vivere, non un problema da risolvere “ … ci sarebbero tante cose da rispondere a questo “calendariogeniale@life” che anche quest’anno mi ricorda lo scorrere velocissimo dei giorni …
ma lascio stare …
mio figlio M. è a Brindisi ed ha allungato le sue ferie pasquali per l’occasione …
riparte domani …
non è il caso di mostrarsi pensierosi …
almeno non finchè è qui …
decido di rimandare malinconia e tristezza a giorni peggiori …
la musica che mi fa da sottofondo non mi aiuta …
il cd di Satie è nel lettore da prima di Pasqua …
da quando io ed S. aspettavamo l’arrivo di M. …
da quando aspettavamo anche la nostra resurrezione dalle ombre di una solitudine che comincia a pesare davvero …
altri tempi …
pochi giorni fa ma altri tempi …
le letture che ho in sospeso le riprenderò poi … con calma …
mi viene di ripensare al mio amico G. che ha perso in questi giorni la sua A. …
è stato un dolore …
non ho motivi particolari per essere felice e gli abituali bastalasalute, c’ètantagentechestapeggio o nonlamentiamociepensiamopositivo non mi sono di nessun conforto …
c’è un che di già risolto e di definitivo che mi procura un retrogusto di inquietudine incomprensibile …
il telefono suona nel peggior momento della giornata …
non vorrei rispondere ma il nome che compare mi colpisce positivamente …
è D. …
ciaoooo, come stai ? …
non sentivo la sua voce da quasi un anno ma iniziamo a parlarci come se ci fossimo lasciati ieri …
le chiedo di lei, del suo lavoro, delle difficoltà della didattica a distanza …
mi racconta delle sue giornate scandite dai tempi della scuola e della pandemia …
D. è una prof di materie letterarie e di latino e greco e so che ama il suo lavoro …
ama come me il mare ed il sole e come me soffre di questa solitudine imposta dai colori regionali pandemici …
ci lamentiamo entrambi delle stesse cose …
della routine inutile delle giornate, dell’apatia che ne scaturisce, del senso di inutilità che avvertiamo dopo giornate di questo tipo … ma D. è speranzosa …
è positiva …
aspetta domani o dopodomani o fra un mese o addirittura due … aspetta di riprendersi la sua parte di vita …
lo dice con tristezza ma anche con tanta ferocia e determinazione … è come se le avessero tolto, rubato, scippato, una parte di se che deve assolutamente riconquistare …
si, è vero, oggi D. è triste …ma ne più ne meno di tutti …
anche lei, come me, come tutti, è triste per qualcosa che non ha, che non ha ancora o che non ha più …
anche lei deve fare i conti con desideri inappagati, con ricordi, rimorsi e rimpianti …
anche lei forse ha paure e desideri che si intrecciano ogni giorno e ogni giorno producono stati d’animo e pensieri …
la voce è determinata e per un po’ mi contagia …
diciamo tutti e due spezzoni di frasi sapendo che la sintesi è una scomodità ma confidando nella capacità di intuire anche quello che non diciamo …
mi ridà gli auguri …
ci ripromettiamo uno spritz ghiacciato sotto il sol leone …
mi sento leggermente meglio …
D. è una bella persona … proprio la telefonata che ci voleva … mi chiede di abbracciare e salutare S. … glielo assicuro … chiudo… ciao … ciao …
sorrido a mia moglie S. … era tanto che non lo facevo …
chiamo M. dalla sua stanza e ricomincio a parlare con lui di musica e di leggerezze … se lo merita … la vita è bellissima ed è un’avventura, non un problema … auguri anche a te D., grazie …
Gegè Miracolo
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