La nuova normativa regionale sui pozzi è stata al centro di un incontro tecnico-divulgativo organizzato venerdì 14 novembre a Ostuni dall’area Due Mari Taranto-Brindisi di CIA Agricoltori Italiani di Puglia.
Nella sede del GAL Alto Salento, dinanzi a una nutrita cornice di pubblico tra tecnici, imprenditori agricoli, agricoltori e semplici cittadini, è intervenuto il dottor Massimiliano Lamendola, del Servizio Risorse Idriche della Regione Puglia.
A portare i saluti iniziali è stato il componente esecutivo provinciale CIA Due Mari Luigi D’Amico mentre le conclusioni sono state affidate al vicepresidente regionale vicario di CIA Puglia Giannicola D’Amico.
Nel corso dell’incontro, moderato dal direttore provinciale CIA Due Mari Vito Rubino, sono intervenuti tecnici e agricoltori ponendo domande pertinenti sulla nuova normativa regionale, contribuendo a chiarire diverse perplessità circa alcuni passaggi della legge.
La nuova normativa, approvata all’unanimità lo scorso maggio dal consiglio regionale pugliese, semplifica, disciplina e riordina in maniera organica e puntuale la ricerca, l’estrazione e l’utilizzazione delle acque sotterranee, la derivazione e l’utilizzazione delle acque superficiali nel territorio della Regione Puglia, con l’esclusione di quelle disciplinate da leggi speciali.
La legge approvata, inoltre, persegue l’obiettivo di portare a compimento l’attività di riordino della materia anche dal punto di vista delle modalità di gestione dei procedimenti amministrativi, già avviata con l’entrata in vigore della Piattaforma telematica online “Procedimenti Derivazioni idriche”, finalizzata alla gestione informatica dei procedimenti riguardanti le derivazioni di acque pubbliche.
Tra i punti chiave della nuova legge, nuove regole chiare per ricerca, estrazione e uso di acque sotterranee e superficiali, la durata delle concessioni fissata a massimo 15 anni, con obbligo di analisi chimiche e batteriologiche ogni 3 anni, la regolarizzazione dei pozzi esistenti non autorizzati, controlli più severi nelle aree vulnerabili ai nitrati di origine agricola e sanzioni per i non in regola.
«Per gli agricoltori pugliesi inizia una nuova era per la regolarizzazione dei pozzi» ha chiarito il dottor Lamendola, responsabile delle Acque sotterranee della Regione Puglia. «Questa normativa – ha aggiunto – permette di sanare il pregresso e di sistemare innumerevoli casistiche. Puntiamo all’utilizzo consapevole della risorsa idrica, preziosa ma allo stesso tempo sempre più precaria, tutelandola con normative concrete.
La nuova legge lo farà con diverse novità: dal canone binomiale e non più a tariffa fissa, dall’introduzione di una targa identificativa a un sistema di comunicazione dei volumi e delle pratiche su una piattaforma telematica che consentirà di eseguire controlli puntuali, a tutela degli agricoltori, della risorsa idrica e dell’ambiente che ci ospita».
«Il tema dei pozzi e il grande tema dell’acqua è uno dei tanti temi trattati in questi anni da CIA Puglia e di stretta attualità proprio in queste settimane» ha invece dichiarato il vicepresidente regionale vicario Giannicola D’Amico, citando anche il riuso delle acque reflue in agricoltura, e le attività di competenza dei consorzi di bonifica.
In particolare – ha spiegato D’Amico – è positivo che la nuova legge sui pozzi sia stata varata perché introduce norme chiare e più specifiche rispetto al passato. Una legge che il comparto agricolo pugliese attendeva da anni e che cercheremo di migliorare con l’aiuto dei nostri tecnici anche se a monte non sono state accolte tutte le proposte di osservazione che la CIA ha presentato.
Del resto il tema dell’acqua – ha concluso il vicepresidente regionale vicario di CIA Puglia – è una delle emergenze più attuali che affrontiamo quotidianamente e che abbiamo posto anche all’attenzione di tutti i candidati al consiglio regionale».
