La denuncia emersa in questi giorni da alcune organizzazioni sindacali sull’utilizzo di lavoratori provenienti da paesi dell’est Europa da parte di aziende impegnate nei lavori di costruzione del carbonile della centrale Enel di Cerano e delle opere annesse, é una denuncia grave che non può essere derubricata a episodi occasionali o alla libertà di movimento degli stessi lavoratori nei vari paesi europei.
In realtà, si tratta di una delle conseguenze di un sistema di assegnazione degli appalti all’interno delle grandi aziende del territorio, compresa l’Enel, che ormai da troppi anni é fondata sul criterio del massimo ribasso in una spirale che penalizza le piccole e medie imprese locali, a vantaggio unicamente della committenza e di aziende spregiudicate nell’offrire ribassi abnormi. Queste ultime si vedono costrette, poi, a dover recuperare la sostenibilità economica della commessa “risparmiando” sul costo del lavoro, sulla qualità delle produzioni, sulla stessa sicurezza. Come nel caso in questione ben noto da tempo!
Credo che sia giunto il momento affinché, anche con la autorevole mediazione delle istituzioni locali e dello stesso Prefetto di Brindisi e sulla base dei protocolli già adottati in questi anni, si possa costruire un nuovo e più avanzato sistema di relazioni tra grandi aziende, organizzazioni imprenditoriali e sindacali sulla gestione delle commesse nel nostro territorio che sia capace di garantire con totale efficacia e trasparenza, rispetto a quanto avvenuto in questi ultimi anni, maggiori opportunità per le imprese locali e per i nostri lavoratori nel pieno riaperto delle norme di legge e delle regole del mercato.
COMUNICATO STAMPA SALVATORE TOMASELLI – SENATORE PARTITO DEMOCRATICO
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