May 2, 2025

E’ stucchevole continuare a leggere interventi di consulenti di Confindustria che hanno un solo obbiettivo: considerare gli ambientalisti quali “reprobi”, maledetti da Dio e non fare un minimo di autocritica.
Tutte le critiche possono essere accettate, anche se discusse, ma attribuire ogni colpa a chi fa “servizio” non contro questa o quella azienda industriale ed ancor meno contro i lavoratori, quanto solo ed esclusivamente a favore della difesa del territorio, risulta inaccettabile.
Ancor più sono inaccettabili le critiche nel momento in cui il volontariato, il servizio, la salvaguardia dei diritti e del territorio, sono addirittura considerati come una “deriva di estremismo”.
Come Legambiente, avremmo anche accettato di discutere in merito alle critiche avanzate, ma di fronte ad evidenti “chiusure mentali”, rifiutiamo qualsiasi tipo di confronto, continuando nell’azione di proposta che da tempo ci vede impegnati.
Con tale spirito e nella oggettività che riteniamo ci caratterizza, vi è apprezzamento all’iniziativa di ENEL e Comune di Brindisi in merito all’installazione di otto centraline di ricarica per la mobilità elettrica; è solo un primo passo ma è significativo in quanto vede una grande azienda multinazionale, come ENEL, spingere verso quegli obiettivi di “smart city” che sono del tutto raggiungibili anche nella nostra città, a vocazione industriale.
Certo ricariche a 3 e 20 Kw sono ben poca cosa rispetto alla proiezione, ormai decennale, di avere la ricarica della macchina nel tempo di un caffè e con erogatori a 100 Kw ed ancor più a 150 Kw, soglia che permetterebbe ad auto elettriche di eliminare ogni differenza con quelle a motore a scoppio.
Siamo speranzosi che ENEL possa incrementare e migliorare questo rapporto collaborativo con la città, come si intravede nell’ultimo periodo.
Siamo convinti, pur restando fedeli ai nostri principi, che, nel complesso ed a prescindere dai danni ambientali creati a causa di una palese sudditanza della vecchia classe politica allo strapotere della grande industria, che la proiezione futura della situazione “ambientale” possa migliorare.
Oggi si evidenziano elementi tali da proporre al comune di Brindisi la partecipazione alla nuova edizione (seconda) dei “City Climate Leadership Awards”, concorso aperto alle città di tutto il mondo che si sono distinte per l’impegno nell’affrontare i rischi posti dal cambiamento climatico e per la sostenibilità urbana.
Gli obiettivi che Siemens e C40 Cities Climate Leadership Group (C40) si propongono per l’edizione 2014 sono quelli di riconoscere i progetti innovativi e di forte impatto sull’ambiente, e scoprire i “campioni nascosti”, ovvero i progetti urbani che hanno ottenuto risultati significativi, nonostante le limitazioni di carattere finanziario o difficili condizioni economiche.
Fra le 10 categorie previste per gli “Awards”, ci permettiamo di suggerirne due, motivandole:
1. Carbon Measurement & Planning: attraverso la quale dimostrare come la riduzione dei gas serra può avere un ruolo importante nella pianificazione delle strategie di sostenibilità della città. Anche in questo, fatta salva la sua rilevante “impronta”, può avere un ruolo importante l’ENEL che ha attivato il primo impianto in Europa di cattura della CO2, sta realizzando interventi importanti sul miglioramento della qualità delle matrici ambientali (cristallizzatore, copertura del parco carbone, filtri a manica, abbattimento del cloro, ecc.). La “contabilità” del carbonio va legata anche alla chiusura di Brindisi Nord, all’ampliamento dell’area a traffico interdetto (lungomare), alla creazione dei due nuovi parchi, alle stesse centraline di ricarica, ecc. In definitiva vi è molto materiale sul quale lavorare, quantizzare e candidare.
2. Solid Waste Management: la gestione dei rifiuti solidi è, finalmente ed a distanza di oltre due lustri, giunta alla fase di “chiusura del ciclo”; ciò grazie ad una serie di impianti di proprietà pubblica che, congiuntamente ad una raccolta differenziata che raggiunge livelli soddisfacenti (oltre il 60% fra recupero e smaltimento) e con biostabilizzazione e produzione di CSS, destina in discarica ben poca cosa. Ulteriori integrazioni agli impianti permetteranno di raggiungere, in breve tempo, l’obiettivo di “discarica zero”, cosa molto prossima alla concezione di “rifiuto zero”, con recupero, riciclo e riutilizzo, a freddo.

 

In definitiva, un invito al Comune a partecipare al bando, la cui scadenza è per il 31 di marzo, ad osare, ad evidenziare gli aspetti positivi che pure si riscontrano in campo ambientale ed ad rendere partecipi del miglioramento ambientale, tutte quelle grandi aziende che manifestano segnali positivi di sensibilità verso questo territorio; segnali sempre auspicati e che, evidente-mente, vengono stimolati dalle norme comunitarie e nazionali (AIA, VIA, ecc.) che permettono lo svincolo dai lacci e lacciuoli della politica che nulla ha, invece, lasciato alla crescita sociale ed alla tutela ambientale della città.

E’ possibile invertire la rotta con serietà, impegno, senza preconcetti e sempre con la distinzione dei ruoli che, non necessariamente, devono essere contrapposti se si hanno obiettivi comuni di crescita e di salvaguardia ambientale.

Prof Francesco Magno
Direttivo di Legambiente Brindisi

9 Comments

  • Rispondi
    Io
    11 Febbraio 2014

    Si preoccupi della perimetrazione del SIN il professorone.. Uno che passa la vita nel Petrolchimico per poi passare dall’ altra parte a me preoccupa tanto ma tanto ma tanto

    • Rispondi
      francesco
      11 Febbraio 2014

      Io , abbi il coraggio di farti riconoscere. Avrei passato la vita nel petrolchimico?? E quando mai !! Se non per alcuni incarichi professionali negli anni 90 finalizzati anche a sanare le vostre porcherie. In merito alla perimetrazione che hai da dire ?

  • Rispondi
    Io
    11 Febbraio 2014

    No tutto ok figurati, la perimetrazione è stata fatta così bene che per poco non ci finisce dentro l’ area sin pure casa mia..

    • Rispondi
      francesco
      11 Febbraio 2014

      Il ministero ha fatto la perimetrazione inserendo, come per legge, la “zona industriale” (tutta) (L 426 art.1 comma 4) ed aggiungendo la zona agricola interclusa con Cerano. Per fortuna dico io. Basta andare sul sito dell’ARPA e verificare che circa il 70% dei suoli e sottosuoli sono contaminati e poco meno la falda. Probabilmente, visto che continui ad avere l’anonimato, avresti gradito una perimetrazione, escludendo ovviamente il petrolchimico. Nella risposta evidenzio un fondo di malizia preconcettuale che gradirei, dopo aver saputo chi sei, che mi fosse chiarita.

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    Io
    12 Febbraio 2014

    Sono un cittadino come te e non lavoro nè ho mai lavorato nel Petrolchimico. In merito alle zone “realmente” inquinate, le percentuali sono molto al di sotto di quel 70% da te citato, ma tant’ è se citi l’ ARPA non vedo perchè non dovrei crederti. Un ultima cosa: definire “porcherie” ciò che ti ha dato da vivere mi pare una dimostrazione di arroganza e presunzione, tutto sommato potrei concludere che se qualcuno non avesse fatto quelle “porcherie” di sicuro saremmo stati tutti un pò meglio, ma tu avresti avuto qualche incarico in meno (legittimo peraltro). O non sei d’ accordo? Saluti

    • Rispondi
      francesco
      13 Febbraio 2014

      caro cittadino, il riferimento alla contaminazione “acuta” del 70% è relativo solo ed esclusivamente all’area agricola interclusa fra la zona industriale e Cerano; quella stessa area agricola che ha fatto gridare (gli stolti) alla “enorme” perimetrazione, fra l’altro caratterizzata solo ed esclusivamente con fonti pubblici ed attraverso Enti pubblici (ARPA, UNiversità, ecc.) So benissimo che la zona industriale posta al di fuori del petrolchimico presenta solo “hot spot” per i quali vi è una mia proposta di intervento di bonifica. Inoltre DEVI SAPERE che oltre il 70% di questi terreni (fra pubblici e PRIVATI) sono stati sempre con fondi pubblici e dal Consorzio ASI che, per come la penso, non c’entrava nulla. Infine ed in merito alla mia professione, essendo arrogante e presuntuoso, ritengo di essere anche bravo nel risolvere i problemi degli altri. Tu quando vai dal medico non paghi? Per cultura ed educazione ho sempre il massimo rispetto della Committenza e non dimentico, da ambientalista, quanto la mia opera (da retribuire) possa essere anche utile alla collettività. Tali concetti, comunque, capisco non possono essere recepiti da chi vive di pregiudizi, pre concetti e per sentito dire. Non ho altro da dire anzi… un consiglio, alzati alle 5 come me e, leggi, studia ed impara per 12-14 ore al giorno, come faccio io, sarai anche tu un ….. professorone. Non ho altro da aggiungere … ma la mia vita professionale e trasparente!

  • Rispondi
    Io
    13 Febbraio 2014

    Caro ambientalista, non serve fare l’ offeso; se leggi bene, visto che dici di farlo 12 ore al giorno, non ho mica scritto che hai rubato, anzi ho specificato che i tuoi incarichi erano legittimi. Quindi è ovvio che i tuoi interventi fossero retribuiti, chi dice nulla. In quanto ai preconcetti meglio lasciar perdere, se c’ è una categoria di persone che vivono di pregiudizi e ideologie, e di questo ne fanno un vanto, che antepone il proprio “NO” a qualunque investimento che riguardi il tessuto industriale (parlo di interventi fattibili, non di utopìe), questi sono proprio gli ambientalisti. Non disprezzare chi non è come te, chi non studia o non ha studiato perchè magari a differenza tua non ha avuto la possibilità. Sta tranquillo, io sono molto più aggiornato di ciò che pensi, e di sicuro rispetto a te ho molta più umiltà. A presto

    • Rispondi
      francesco
      13 Febbraio 2014

      Probabilmente non ti è ancora chiaro il concetto che io faccio di professione il “consulente ambientale-geologo” e come tale non posso che attenermi ai principi salenti della “sostenibilità” ambientale. Non sono contro questa o quella azienda industriale, nè tanto meno contro i lavoratori, sono a favore e induco consulenze verso quelle aziende che intendono operare nell’ambito di una corretta “impronta ecologica”. In merito poi all’essere “ambientalista”, permettimi di dirti, considerato il garbato modo di espressione che usi e che ammiro, non fare di tutta l’erba un fascio; io, con Legambiente, in ogni intervento propongo soluzioni razionali e realizzabili quali p.e.: L’APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) che è realtà in molte regioni del nord e con una delle quali ho avuto anche il piacere di lavorare, il termosolare dinamico per Brindisi Nord (come a Priolo – ho il piacere e l’onore di fare il CTU per la Procura di siracusa ed ogni volta che passo sotto la centrale “Archimede” faccio “mali sangu), le barriere idrauliche (pump e treat) per gli hot spot che presentano al falda inquinata, la rimodulazione della falesia con gradonatura, tutti il ciclo dei rifiuti è stato da me previsto e progettato, ecc. E poi, ed ho finito, quante volte ho/abbiamo stimolato Confindustria ad incontri/confronti ecc. Non mi ritengo un c.d. “ottuso ambientalista”, quanto, invece, un propulsore di interventi industriali compatibili con l’ambiente. Infine, non disprezzo mai nessuno, anzi il contrario, sono invece sempre additato come arrogante, presuntuoso, ecc. e francamente, pur non facendomi condizionare, non mi vedo come tale; ah, dimenticavo anche “rompi cog…” ma converrai che meglio “rompi” che “cogl”. Ad majora Sig. IO , sai dov’è il mio studio e sarei ben lieto di conoscerti e confrontarmi.

  • Rispondi
    Io
    13 Febbraio 2014

    Va bene dai, piacere di aver “chiacchierato” con te. Chiarirsi è la cosa più importante, per il bene di tutti, per il bene di sta città disgraziata