May 11, 2025

mapSono in via di ultimazione le operazioni di trasloco del MAP, il Museo Mediterraneo dell’Arte Presente.

Dopo che l’Arcidiocesi, proprietaria della Chiesa di San Michele Arcangelo, non ha voluto rinnovare la convenzione per il Museo curato dal prof. Massimo Guastella e gestito dalla società Cracc Srl (spin off di UniSalento), le opere sono state temporaneamente trasferite a Mesagne, in una struttura messa gentilmente a disposizione da Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi.

Il tutto in attesa di rinvenire una nuova sede.

 

Mentre il Map chiude e trasloca, sono finiti nel vuoto gli appelli di associazioni culturali, operatori, artisti e rappresentati politici.
Il desiderio espresso da gran parte dei cittadini è quello di riappropriarsi immediatamente di uno dei luoghi artistici più visitati dai brindisini e dai turisti, di un’idea originale che mette insieme l’esposizione artistica di alto livello, la didattica e la promozione della cultura e dell’arte.

 

chiostro-san-paoloIntanto, dopo le promesse iniziali del Comune di Brindisi, nulla si è mosso.

Si sono proposte diverse strutture (alcune di loro, non proprio adeguate alle esigenze del Map ed al valore dell’esposione artistica) ma tutto è rimasto allo stadio embrionale, senza che nessuno riuscisse davvero a prendere in mano la situazione e passare dalle vacue parole al realismo dei fatti concreti.

 

Tra i locali segnalati, uno spazio nella Casa del Turista e la sede della vecchia farmacia comunale. Qualcuno (sempre a livello di pour parler) ha azzardato la proposta di spostare il Map in alcune sale del Chiostro di San Paolo, ipotizzando che il Comune di Brindisi possa farsi carico della  gestione di una struttura di proprietà della Provincia di Brindisi.

Ma se la Provincia è alle soglie del crac finanziario, il Comune non se la passa molto meglio; pertanto l’idea di utilizzare il bellissimo chiostro per progetti di lungo respiro (come un Museo), andrebbe supportata da puntuali studi di fattibilità e sostenibilità economico-finanziaria, studi che non sono stati nemmeno abbozzati, a piena conferma che questa città continua a vivere nella più bieca improvvisazione e sul “chi la spara più grossa”.

 

Tutto ciò stride fortemente con il messaggio lanciato negli anni dal Map e dai tanti soggetti (aziende, associazioni, compagnie, case editrici) che continuano ad operare in città tra enormi difficoltà: il privato riesce laddove il pubblico dimostra grosse tare, come – ad esempio – nel campo della cultura, del turismo, dell’arte, delle tradizioni locali e del sociale.

Ma se il pubblico ha notevoli carenze nel “fare” è ancora più assente nel “tutelare” gli operatori e le iniziative, soprattutto quelle come il Map che consentono la fruizione gratuita della cultura a tutti i cittadini e che, attraverso la cultura, sostengono il turismo.

 

nichi maffeiI passi da compiere sono ancora tantissimi, con l’effetto che la città di Brindisi continua a perdere energie ed iniziative, a favore di chi gestisce il bene comune con maggiore sagacia e competenza.

Infatti se Brindisi langue, confermando la cronica difficoltà a comprendere il valore di certe iniziative, ad Ostuni si sono già detti disponibili ad aprire le porte al Map.

 

Contattato da Brundisium.net, Niki Maffei, Assessore al Turismo, Marketing territoriale, Eventi e Cultura della Città Bianca, ha dichiarato che “sarebbe ovviamente un onore poter ospitare ad Ostuni una struttura così prestigiosa, in una strategia che tende a coniugare turismo e cultura“.

Maffei non è sordo davanti alle rimostranze dei cittadini del capoluogo di provincia: “Rispettiamo il fatto che è una struttura che è sorta a Brindisi, quindi laddove Brindisi riesca a trovare una nuova collocazione, non ci mettiamo a fare concorrenza. D’altro canto mi risulta che nelle strategie del Map, c’è anche quella di delocalizzare il museo, in modo da fare delle iniziative itineranti che possa coinvolgere altri Comuni.

Quindi, se nell’ambito di questa strategia del Map e dell’impossibilità della città di Brindisi di trovare uno spazio idoneo, si dovesse pensare ad un trasferimento (anche temporaneo) nella città di Ostuni saremmo ben lieti di individuare insieme ai gestori una location che possa essere adatta“.

 

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