E’ un Nando Marino determinato quello che apre l’ultima settimana di campagna elettorale prima del ballottaggio di domenica 19 Giugno.
Questo i principali passaggi:
«Il primo turno si è chiuso con un ottimo risultato per la nostra coalizione. Un segnale importante che la città ha voluto sottolineare dimostrando di apprezzare il nostro programma e la nostra proposta. Noi vogliamo marcare un confine netto con il passato e guardare al futuro, ai giovani, alla città che Brindisi può diventare grazie alle tante risorse che aspettano di essere messe in rete e valorizzate. Siamo convinti che il futuro si costruisce investendo nel territorio, una formula giusta che vogliamo trasformare in atti concreti e quotidiani».
«Nel mio tour per i quartieri incontro una città visibile, fatta di mille problemi e di incertezze che riguardano i più vari aspetti della vita pubblica. Il lavoro che non c’è, i servizi che non arrivano, la presenza delle istituzioni che non è avvertita, il degrado che regna negli angoli più periferici e genera sacche di abbandono. Una città ferita che porta i segni di un’Amministrazione che non l’ha saputa ascoltare, che ha creato una barriera con le istanze, le aspettative e le esigenze della gente. Gli stessi protagonisti di una pagina disastrosa, cancellata dalla magistratura, che oggi pensano con sufficiente sfrontatezza di riappropriarsi del destino della città e dei brindisini».
«C’è solo un apparentamento possibile: con la città. Non smetteremo di ascoltare e di proporre nell’obiettivo di rafforzare il patto di rilancio che abbiamo sottoscritto con le persone. È su questo che vogliamo lavorare, è su questo che vogliamo continuare con la consapevolezza che ogni giorno incontreremo problemi ma anche opportunità. Perché siamo convinti che le opportunità si creano solo cercando di uscire dalle difficoltà. Non ci aspettiamo di correre su un rettifilo, vogliamo stare nella città, negli sforzi di crescita di ognuno, nel vivo della programmazione».
«Non mi sono mai occupato di politica. Ma ho vissuto la mia città intensamente e con una diversa prospettiva. Da capo delle mie aziende e uomo impegnato nello sport. Attraverso lo sport, le opportunità che offre questo mondo straordinario, l’immagine di Brindisi ha viaggiato per tutto il paese traguardando risultati importanti. Brindisi ha bisogno di una guida forte, di un sindaco che abbia il coraggio di mettere le proposte davanti alle criticità. Di elaborare soluzioni attraverso percorsi partecipati. E non di chi si improvvisa a sciorinare testi imparati a memoria davanti a una telecamera».
«Mi piace sottolineare il percorso dei candidati sindaco che sono rimasti fuori da questa volata finale: in tutta sincerità avrei preferito confrontarmi al ballottaggio con uno tra Riccardo Rossi e Stefano Alparone. Per due ragioni. Perché sono portatori di uno sguardo nuovo sulla città, fatto di temi e non di provocazioni, e perché con loro avrei dibattuto a viso aperto di ciò di cui la città ha bisogno e delle politiche da mettere in campo per determinare le risposte più giuste ed efficaci».
«Non sarò sensibile a condizionamenti, ascolterò tutti ma non accetterò imposizioni da nessuno. Sarò scevro da influenze. Lo dimostra la mia esperienza, è documentato nei miei recenti trascorsi a capo della Lega Basket, o a capo della società di club della quale ho assunto il controllo proprio perché non accettavo vincoli e dipendenze da alcuno. Sono e sarò una persona libera anche e soprattutto da primo cittadino».
«Non mi piace attaccare e agli attacchi rispondo invitando a una competizione corretta, basata sulla conoscenza e sulla capacità di proposta, perché sono convinto che i cittadini non si conquistano con le invettive e le illazioni ma con il dialogo incessante e la vicinanza alla quotidianità. Non sono mai andato sopra le righe, non ho mai usato la scorciatoia della denigrazione, non ho mai giocato sporco».
«In questi giorni si rincorrono voci e insinuazioni sui miei debiti e la mia integrità giudiziaria. Un terreno fertile sul quale crescono altre fantasie screditanti. I bilanci delle mie aziende sono regolarmente depositati presso la Camera di Commercio, dunque sono a disposizione di chiunque ne facesse richiesta. Riguardo alla seconda qualità, rassicuro il competitore ricordando che il presidente di Lega Basket non può sottoscrivere contratti con le emittenti televisive nazionali sull’assegnazione dei diritti televisivi se non ha il casellario giudiziario immacolato e dalla provata integrità etica e morale. In corso di giudizio esiste solo l’oggetto di una querela fatta a un mio venditore per un malinteso sugli interni in pelle di un’automobile: sulla controversia esiste la remissione di querela».
«Il bilancio comunale è in asfissia. Ho studiato il documento e posso dire che il mio entusiasmo e la mia voglia di fare non ne hanno risentito. Questo perché la città ha mille forze, mille opportunità di crescita che saranno messe a sistema attraverso un confronto diretto con Regione e Governo, che ci permetterà di attivare altrettanti circoli virtuosi grazie ai finanziamenti. Non ho preconcetti nei confronti della passata Amministrazione. incontro più semplicemente una città che porta addosso i segni di una politica assente, zoppa o deleteria. Il fallimento è sotto gli occhi di tutti e non credo basti un cambio d’abito per ripulirsi degli errori consegnati alla città e al suo futuro fino a febbraio. Non entro nel merito della vicenda giudiziaria che ha investito l’ex sindaco. Ripeto, il mio è un giudizio sull’operato politico. Il 19 giugno la città è attesa a un bivio: da una parte un progetto che si fa forza sulle idee condivise e sulla competenza, dall’altra uno smaccato ritorno al passato. Quello che è vissuto sulla divisione e la moltiplicazione delle poltrone. In questa ottica riteniamo auspicabile che la Regione metta mano quanto prima alla riforma dell’Asi, un carrozzone che ha inghiottito nel tempo grandi risorse pubbliche per progetti che non hanno mai visto la luce. Il 19 giugno noi candidiamo la discontinuità e il cambiamento».
Di seguito il video integrale della conferenza stampa odierna.
No Comments