August 7, 2025

Si è svolta nel Duomo di Brindisi nella mattinata del 26 novembre u.s. l’incontro di presentazione per la ripresa dei lavori dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale.

 
Su impulso dell’Arcivescovo Mons. CALIANDRO la Chiesa di Brindisi-Ostuni ha ripreso con rinnovato slancio ad occuparsi dei problemi sociali che attanagliano il territorio e ne impediscono lo sviluppo umano e sociale.

 
Insieme al prof. Paolo ASOLAN, docente di Teologia Pastorale dell’Università Lateranense, i partecipanti, coordinati dal Direttore dell’ufficio Don Mimmo ROMA ed unitamente all’Arcivescovo che ha presenziato ai lavori sino alla loro conclusione, hanno riflettuto sul tema proposto da Papa Francesco nel secondo capitolo dell’Evangelii Gaudium, sul “ritrovare l’impegno comunitario” poiché “la vera speranza cristiana genera sempre storia”.

 
I lavori si sono strutturati in tre momenti: relazione del teologo pastoralista, confronto dei partecipanti in gruppi di lavoro e conclusioni in sessione plenaria.

 
Proprio da questa citazione del Papa ha preso le mosse la relazione del Professore ASOLAN che ha introdotto i partecipanti una riflessione ad ampio raggio affinché ciascuno potesse individuare personalmente il proprio contributo e raggio d’azione da mettere a disposizione dell’ufficio, anche nell’individuazione delle maggiori emergenze sociali delle nostre città.

 
Con questa prospettiva maieutica, il prof. ASOLAN ha invitato i partecipanti ad assumere, nell’elaborare le proposte da sottoporre successivamente all’assemblea, la concretezza della vita in tutte le sue molteplici sfaccettature, poiché “la verità è ellittica vi è sempre una parte sensibile all’azione pastorale ed un’altra che ne rimane lontana, ma ciò che deve rimanere saldo è il punto di vista di ogni azione ecclesiale: quello di Gesù.”

 
Per questo motivo l’azione pastorale deve partire dalla realtà e occuparsi della stessa, perché – ha affermato ancora il professore nella sua relazione – la complessità della vita umana non si può eliminare: anche Dio si è incarnato per accostarsi ad ogni uomo ed abbracciarlo nella sua interezza, ma sempre con sguardo di misericordia.

 
Per tale motivo il docente ha invitato i partecipanti ad individuare nella Dottrina Sociale della Chiesa gli strumenti più utili per formulare le risposte necessarie al nostro territorio, soprattutto nel principio di sussidiarietà che, partendo dalla realtà, chiama tutti indistintamente e secondo le proprie capacità alla cooperazione per il bene comune.

 
Il professore ha infine concluso il proprio intervento invitando i partecipanti a vedere i problemi ed i fenomeni sociali alla luce del messaggio cristiano. Cioè sempre orientati alla Salvezza, che non è emancipazione sociale: anche la società perfetta in assoluto non salva l’uomo poiché non conferisce senso alla sua vita.

 
A conclusione dei lavori l’Arcivescovo CALIANDRO nel proprio intervento ha richiamato l’importanza dei cristiani nel loro impegno sociale mettendo in guardia dai due errori più comuni già segnalati Papa Francesco: lo gnosticismo ed il pelagianesimo. Il primo è l’atteggiamento errato di saccenteria che rende ciechi ai reali bisogni del nostro territorio, mentre il secondo rappresenta la fallace convinzione che ciascuno si salvi da solo senza l’aiuto di Dio, quale vera incarnazione del peggiore agire fine a sé stesso.

 
Infine ha spronato tutti ad impegnarsi in prima persona ed a mettere a frutto i propri talenti senza preoccuparsi di “sporcarsi le mani”, perché il bene comune chiama tutti all’impegno e questo costa sempre sudore come ogni impegno dell’uomo.

 

 

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