È di un morto e due feriti il bilancio sull’incidente occorso questa notte in Brindisi durante dei lavori di potenziamento della rete ferroviaria.
La CGIL esprime tutto il suo cordoglio alla famiglia dello sfortunato lavoratore, pur dovendo ancora una volta rilevare che questi incidenti accadono perché i lavoratori non sono messi nelle condizioni di operare in sicurezza, ed ove ciò avvenga c’è comunque una componente che non permette loro di tutelarsi affondo.
Nonostante la normativa sia cogente in merito alla problematica in argomento, la sicurezza dei lavoratori rappresenta da sempre per le aziende un costo eccessivamente gravoso, che poi genera disgrazie di questo tenore.
Alla luce di quanto accaduto, nel rispetto di quelle che saranno le indagini della Procura, si chiede un immediato tavolo in Prefettura, anche per discutere di quella che dovrebbe essere la norma sblocca cantieri. Una norma che, se messa in esecuzione, genererebbe contratti sempre più al ribasso, con sempre minori tutele per la sicurezza dei lavoratori.
Per Uil e Uiltrasporti: “L’incidente sul lavoro avvenuto questa notte sulla tratta ferroviaria S. Vito/Brindisi, nella sottostazione di smistamento delle ferrovie dello Stato in prossimità del rione Cappuccini, che ha causato la morte di un operaio e il ferimento di altri due, è l’ennesima dimostrazione di quello che succede quando vengono meno le regole per l’esecuzione dei lavori in sicurezza e mancano i controlli previsti dalla legge. Sono in corso indagini per capire la dinamica dell’incidente. Quello che vogliamo richiamare è che questa tragedia non si può addebitare al destino o al caso. Da tempo il Sindacato denuncia a tutti i livelli l’assenza di regole e la mancanza di controlli nell’affidamento degli appalti e dei subappalti. Quello che è successo è il risultato. Ed allora: quando si comincerà a modificare un sistema di organizzazione del lavoro che non tutela la vita delle persone? La UIL esprime solidarietà e cordoglio alla famiglia del lavoratore deceduto e auspica la pronta guarigione dei feriti.
Ma quando finirà lo scarica barile delle responsabilità da addebitare esclusivamente ai lavoratori? Anche per questo riteniamo, ancora una volta, che pensare di smobilitare una struttura operativa complessa come quella della stazione ferroviaria di Brindisi sia un atto di irresponsabilità nei confronti di tutta la comunità brindisina che non può essere mortificata e depredata da scelte decise altrove. Una infrastruttura fondamentale per i traffici turistici, commerciali e anche di movimentazione di merci pericolose che non può essere depotenziata. Se così sarà, allora che fine faranno, i pronunciamenti e le giuste prese di posizione di quanti fino ad oggi guardano ai progetti di collegamenti con altre importanti infrastrutture come il porto e l’aeroporto?
“L’incidente mortale ed il contestuale ferimento di altri dipendenti di una Ditta appaltatrice di Rete Ferroviaria Italiana-Rfi, accaduti la notte scorsa a Brindisi sulla tratta per San Vito dei Normanni della linea Lecce-Bari, oltre a costituire ennesima tragedia con sacrificio di vite umane come quella di Mario Cavalieri, immolate sull’altare delle morti sui luoghi di lavoro, impone indagini serratissime tanto sulle dinamiche quanto sulle responsabilità connesse”: è quanto dichiarano congiuntamente Antonio Castellucci, segretario generale Cisl Taranto Brindisi e Francesco Spinelli, segretario generale Fit Cisl Puglia.
“La Cisl e la Federazione di Categoria Fit Cisl manifestano solidarietà e vicinanza in particolare alla moglie e ai due figli del povero Cavalieri – proseguono i due segretari generali – ed esprimono fiducia nell’azione della Magistratura che chiarirà, certamente, la dinamica dei fatti; al contempo rilanciano un segnale forte alla politica, alle imprese, alle istituzioni centrali e periferiche e al sistema pubblico di controllo, perché sia recuperato il principio intangibile della centralità e del benessere fisico, mentale e sociale della persona nel sistema produttivo del Paese.”
Per Castellucci e Spinelli “il tema della sicurezza sul lavoro e le misure di salvaguardia dell’incolumità personale, di chi opera in situazioni tanto normali quanto di emergenza, non sono mai un optional ma costituiscono condizione indispensabile affinché il valore della vita umana sottintenda e preceda qualsiasi altro interesse. A maggior ragione, anche per questo, a seguito dell’avvenuta approvazione del Decreto Crescita, la Cisl considera inaccettabili ed ingiustificate le riduzioni dei premi Inail, a carico delle Aziende, per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.”
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