Il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSP MAM) ha espresso ieri, 4 marzo, parere favorevole all’unanimità per il rilascio di una concessione decennale alla compagnia MSC Crociere, ai sensi dell’art. 36 del Codice della Navigazione. La concessione riguarda aree e beni demaniali destinati alla gestione dei terminal crociere e dei servizi ai crocieristi nei porti di Bari e Brindisi, escludendo le banchine operative, che restano pubbliche.
L’iter istruttorio, avviato a dicembre 2023, ha attraversato una lunga fase di pubblicazione (158 giorni), senza ricevere istanze concorrenti o osservazioni. MSC si è impegnata a investire almeno 2,2 milioni di euro tra i due scali, con l’obiettivo di incrementare il numero di approdi crocieristici: entro il 2030 si prevedono 232 toccate a Bari e 84 a Brindisi, salendo rispettivamente a 254 e 104 entro il 2034.
Gli interventi includono il completamento dell’arredo del secondo terminal crociere a Bari e la ristrutturazione del punto di accoglienza a Brindisi, per un investimento di 700.000 euro.
La richieste della politica ed il compromesso tra Sindaco e Commissario
Prima della riunione del Comitato, il sindaco di Brindisi, Pino Marchionna, su richiesta dell’opposizione, aveva convocato una riunione dei capigruppo. Nel corso dell’incontro si era condivisa la tesi secondo cui non si sarebbe potuta accettare una concessione senza un adeguato coinvolgimento degli operatori locali.
Per questo si era chiesto un rinvio al fine di consentire un ulteriore confronto con gli operatori portuali e MSC su alcune richieste provenienti dal territorio. Secondo quanto riferito dallo stesso Marchionna dopo il colloquio con il Commissario Leone si era trovato un compromesso: il Comitato di Gestione non avrebbe autorizzato il via libera alla concessione ma avrebbe proceduto con una sorta di atto di indirizzo per consentire la discussione futura su maggiori garanzie per città, operatori e lavoratori.
Invece, il Comitato ha proceduto direttamente a rilasciare il parere favorevole alla concessione vera e propria.
Le polemiche
Le polemiche sono sorte subito dopo la diffusione del comunicato stampa con cui l’Autorità di Sistema annunciava l’avvenuto placet alla concessione. E’ stato chiaro che, nonostante la richiesta del primo cittadino di rinviare la seduta del Comitato di Gestione per favorire un confronto con gli operatori portuali e la compagnia MSC, l’Authority abbia proseguito con l’iter senza alcuna considerazione per le istanze territoriali. Insomma, la tanto sbandierata mediazione, che avrebbe dovuto garantire un differimento della decisione, si è rivelata un bluff: il voto è avvenuto senza alcuna modifica rispetto alla proposta iniziale, con il rappresentante del Comune che ha comunque espresso parere favorevole.
Per molti, il mancato ascolto delle richieste del sindaco e delle preoccupazioni sollevate dagli operatori portuali locali è stato visto come un atto di totale prevaricazione da parte dell’AdSPMAM, che ha imposto le proprie scelte senza un reale confronto con il territorio, alimentando il sospetto che l’intera operazione sia stata decisa altrove, con Brindisi relegata al ruolo di semplice spettatrice di una strategia che favorisce altri porti a discapito del proprio sviluppo crocieristico.
I rischi
Al di là di aver disatteso le richieste della classe politica, vi sono forti dubbi anche sui contenuti della concessione.
Le critiche più accese riguardano il canone concessorio, giudicato irrisorio (100.000 euro annui), la circostanza che nessuno avrebbe mai visto documenti importanti quali il PEF ed il fatto che la concessione potrebbe impattare negativamente sul futuro del porto di Brindisi.
Se da un lato MSC si impegna a garantire una crescita degli scali, dall’altro spiccano i numeri attuali: mentre Bari ha visto aumentare gli arrivi da 75 a 107 navi all’anno, Brindisi è passata da 33 a 28.
A fronte di tutto ciò desta sospetti il numero di scali “promesso” da MSC, che prevede circa 350 approdi tra Bari e Brindisi nei prossimi anni, un dato che molti ritengono irrealistico per un’area considerata marginale nel mercato crocieristico globale.
Qualcuno ricorda che anche Yilport ha ottenuto il terminal di Taranto dichiarando per iscritto che dopo 2/3 anni avrebbero movimentato milioni di container. Ad oggi, però, il piazzale è vuoto e nessuno è ancora intervenuto per modificare o annullare la concessione.
Il dubbio è che si voglia favorire il consolidamento di Bari come hub crocieristico, relegando Brindisi a un ruolo marginale, e che il controllo esclusivo di MSC potrebbe limitare la concorrenza e impedire a Brindisi di svilupparsi autonomamente, specialmente in vista della futura realizzazione della banchina di Sant’Apollinare.
Non vi è dubbio che la concessione a MSC Crociere potrebbe rappresentare un’opportunità di crescita per il traffico crocieristico nei porti pugliesi, ma le tensioni politiche e le preoccupazioni degli operatori brindisini meritano di essere valutate con maggiore ponderazione al fine di evitare che la concessione possa avere conseguenze negative sullo sviluppo portuale brindisino per i prossimi decenni.
Ore.Pi.
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