May 9, 2025

Il forte vento che si sta abbattendo in queste ore su Brindisi, ed il conseguente mare molto mosso, hanno consigliato alla Capitaneria di Porto di assicurare con maggiore vigore il relitto della Norman Atlantic alla banchina di Costa Morena.
Per questa ragione, oggi, gli ormeggi sono stati rafforzati con dei cavi d’acciaio.

Nel frattempo, è trapelato che l’incendio che ha distrutto il Norman Atlantic possa essere scaturito da un fornelletto acceso da alcuni clandestini stipati all’interno di uno dei camion parcheggiati nel garage. Lo avrebbe affermato un clandestino agli inquirenti greci.
In ogni caso è necessario qualche altro giorno per poter entrare nella pancia del traghetto per stabilire le cause dell’incendio ed appurare se vi sono cadaveri a bordo.

 

Intanto è sempre alta l’attenzione sul destino della nave. Si è in attesa del responso dei tecnici del Rina (Registrato navale italiano) che dovranno stabilire se il relitto può essere trasferito nel porto di Bari come richiesto dalla procura barese.
Al dibattito politico sullo spostamento del relitto si aggiungono le voci dei consiglieri comunali di “Brindisi di Tutti”: Francesco Renna, Francesco Cannalire, Ferruccio Di Noi.
I tre consiglieri si sono detti contrari allo spostamento.
Questo un passo della loro nota stampa: “sarebbe necessario, prima di ‘spingere’ in una direzione piuttosto che nell’altra, valutare i vantaggi di una eventuale permanenza a Brindisi della nave. Basti pensare alle prime operazioni di messa in sicurezza del natante ed alla sua successiva bonifica: due operazioni che, già da sole, porterebbero tantissimo lavoro alle ditte locali. E’ evidente, tuttavia, che la Norman Atlantic, qualunque cosa si decida, non potrà rimanere ormeggiata sulla banchina di Costa Morena Nord, destinata all’ormeggio delle navi da crociera già a partire da marzo, ma magari potrebbe essere spostata sulla Diga di Punta Riso oppure sulla banchina del porto di Levante per effettuare tutte le operazioni preliminari. Inutile dire che, a maggior ragione, i benefici si avrebbero – e di gran lunga superiori – qualora la nave venisse anche demolita in loco. Ciò significa che, se ben gestita, la permanenza della nave nel nostro porto potrebbe tramutarsi in una grossa opportunità per l’intera economia cittadina”.
 
Angela Gatti
Pubblicato il: 5 Gen, 2015 @ 19:04

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