Dopo diversi giorni di attesa e di incertezza è stato deciso di avviare i lavori di aspirazione del fumo che staziona all’interno del relitto del Norman Atlantic, il traghetto diretto ad Ancona andato a fuoco all’alba del 28 dicembre al largo di Valona.
Per l’aspirazione dei fumi è stata chiamata una delle imprese leader del settore, la Novimpianti dell’imprenditore francavillese Emanuele Sternativo.
Entro un paio di giorni gli operatori dovrebbero provvedere a liberare i ponti da gran parte del fumo che impedisce l’avvio delle operazioni di ispezione su tutto il traghetto.
Solo allora si potrà sapere cosa è davvero accaduto nella pancia del traghetto e se vi sono eventuali corpi.
Intanto nell’ospedale di Bari si sono conclusi gli esami autoptici sui corpi delle vittime della Norman Atlantic. I medici legali hanno confermato che la causa dei decessi è l’assideramento. In definitiva, tutte le persone decedute non hanno superato l’impatto con l’acqua gelida e sono annegate dopo aver subito lo choc termico.
Al termine delle autopsie sono state avviate le pratiche per restituire i corpi alle rispettive famiglie.
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