Il traghetto Norman Atlantic è in procinto di raggiungere Brindisi. Sarà attraccato alla banchina di Costa Morena Nord.
Gli investigatori – guidati dal procuratore di Bari Giuseppe Volpe e dal sostituto Ettore Cardinali – sono pronti a salire sul mezzo, procedere all’ispezione e recuperare la scatola nera.
La speranza è che i dubbi, i troppi dubbi, legati all’incendio ed alla gestione dell’incidente vengano diradati.
L’obiettivo è che l’indagine faccia chiarezza – una volta per tutte – sull’eventuale sovraccarico della nave, sulle incongruenze della lista d’imbarco e sul destino dei dispersi.
Troppi i misteri della vicenda. Occorre fare luce sulle cause dell’incendio, sulle eventuali disfunzioni delle dotazioni di sicurezza, sul numero delle persone e dei mezzi imbarcati, sul tempismo del lancio dell’SOS, sulla fase dell’evacuazione, sulla gestione dell’emergenza, comprese le cause del decesso di due marittimi albanesi.
Nel frattempo, oltre al comandante Argilio Giacomazzi e all’armatore Carlo Visentini, sono state iscritte nel registro degli indagati altre quattro persone (due membri dell’equipaggio e due rappresentanti della Anek Lines): tutte devono rispondere in concorso di naufragio, omicidio plurimo e lesioni. La Procura barese ha acquisito decine di testimonianze, copiato centinaia di video dei telefonini, recuperato la documentazione dell’armatore, contattato le autorità greche.
Interessante ai fini dell’indagine è risultato l’interrogatorio dei personaggi chiave della vicenda. Il Comandante Giacomazzi ha riferito agli inquirenti di aver “rispettato tutte le procedure” anche se ha ammesso di aver lanciato prima un allarme interno all’equipaggio per verificare l’entità del rogo e, solo quando ha verificato l’impossibilità di spegnere le fiamme, ha informato i passeggeri.
Secondo le prime indiscrezioni le fiamme avrebbero distrutto il giornale di bordo ma gran parte delle informazioni saranno a disposizione degli inquirenti quando sarà recuperata la scatola nera.
Stamattina alcuni focolai di incendio continuavano a fare capolino dal relitto del Norman Atlantic. Proprio per questo andrà valutata con delicatezza la postazione dell’ormeggio della nave. Brindisi è una città ad alto rischio di incidente rilevante e non può permettersi alcuna leggerezza.
Dopo che il traghetto sarà messo in sicurezza, partirà un primo sopralluogo in attesa gli accertamenti tecnici irripetibili sul relitto. Da non sottovalutare che gli inquirenti, anche sulla base delle testimonianze acquisite si aspettano di rinvenire corpi di altre vittime. Ed è per questo che una squadra di medici legali, guidata dal professor Francesco Introna, è già a Brindisi per occuparsi dell’eventuale esame su corpi carbonizzati.
Angela Gatti
Pubblicato il: 2 Gen, 2015 @ 11:51
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