Nei giorni scorsi, alcune testate giornalistiche hanno pubblicato una notizia che è passata un po’ in secondo piano, ma che, a mio avviso, nasconde una grande opportunità per l’economia brindisina. Mi riferisco all’arrivo del bacino galleggiante “GO59” presso la Stazione navale della Marina Militare.
Il nuovo bacino, che sostituisce il vecchio già presente da anni nel Seno di Ponente, sarà utilizzato per effettuare manutenzione di unità navali militari e civili fino a 1000 tonnellate.
L’opportunità sta proprio nello sfruttare questa struttura, chiedendone la gestione alla Marina Militare, magari creando un consorzio di imprese locali. Per una volta, in tal modo, daremmo un bell’esempio di aggregazione e batteremmo sul tempo la concorrenza che sicuramente non tarderà ad arrivare da altre province.
Si potrebbe così lanciare a Brindisi un nuovo business milionario, finora mai esistito o esistito solo marginalmente, quello della manutenzione delle navi. Un settore che potrebbe dare lavoro a centinaia di persone e sviluppare un fatturato consistente, e che potrebbe trovare ulteriore considerevole sviluppo nel caso se, per esempio, la colmata di Capo Bianco fosse destinata proprio ad attività di questo genere, con un bacino di carenaggio per navi da crociera, unica realtà dell’ intero Mediterraneo.
L’indotto creerebbe una potenziale occupazione, superiore ai 2-3000 dipendenti, risolvendo in buona parte l’annoso problema della mancata occupazione, che affligge il nostro territorio.
Proprio mentre pensavo a questa idea imprenditoriale, nei giorni scorsi ho avuto modo di apprezzare la parole del nostro direttore Angelo Guarini, che in un articolo pubblicato da “la Gazzetta del Mezzogiorno”, con riferimento ai tagli nell’indotto di Agustawestland auspicava “aggregazione, formazione, diversificazione”.
La nascita di un consorzio di aziende metalmeccaniche, disponibile a chiedere la gestione del bacino “GO59”, sarebbe, appunto, un grande esempio di aggregazione di imprese locali e darebbe l’opportunità di formare nuove risorse umane, e consentirebbe di apportare diversificazione in un settore che a Brindisi è sempre rimasto troppo legato alla manutenzione degli impianti industriali presenti sul territorio.
Roberto Galluzzo
Presidente Sezione Industrie Metalmeccaniche Confindustria
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