May 11, 2025

La Squadra Mobile della Questura e i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, hanno congiuntamente eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, nei confronti dei 39enni Francesco Argentieri, detto “Francescone” o “Mago” e Antonio Epicoco.

Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale DDA, nell’ambito della operazione denominata “Zero” che nell’ottobre 2013, aveva visto polizia e carabinieri eseguire 18 ordinanze nei confronti altrettanti indagati (tra i quali già figuravano Argentieri ed Epicoco), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, nonché di plurimi omicidi e tentati omicidi aggravati dal metodo e dalle finalità mafiosi.

Il primo è accusato dell’omicidio di Antonio Molfetta, il cui cadavere fu ritrovato l’8 ottobre 1998; il secondo è stato additato come l’omicida di Nicola Lippolis, commesso a Bar (Montenegro) nel 2000. Molfetta fu ucciso perché collaboratore delle Forze dell’Ordine, mentre Lippolis fu giustiziano perchè aveva avviato un’attività di spaccio di stupefacenti in proprio, contravvenendo alle regole dell’organizzazione.

 

Le indagini, che sono state condotte dal Ros Carabinieri, Nucleo Investigativo di Brindisi, Squadra Mobile della Questura di Brindisi e dal Commissariato di Mesagne, sono state incentrate sui principali sodalizi storici della frangia brindisina della Sacra Corona Unita, le cui fazioni operanti a Brindisi e nelle città della provincia (per ciascuna delle quali esisteva un referente dell’organizzazione) erano capeggiate da Francesco Campana e dalla Famiglia Buccarella (Clan Buccarella Campana con epicentro a Brindisi e Tuturano), da Antonio Vitale, Massimo Pasimeni, Ercole Penna e Daniele Vicientino (Clan dei Mesagnesi con epicentro a Mesagne) e dalla famiglia Bruno (Clan Bruno con epicentro a Torre Santa Susanna), sono state avviate nel 2012 e hanno consentito di ricostruire, anche sulla base delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, i moventi, gli autori ed i mandanti di 4 omicidi e 6 tentati omicidi, commessi, tra il 1997 ed il 2010, in Provincia di Brindisi ed in Montenegro, principalmente per contrasti sorti tra le diverse fazioni della S.C.U. operanti nella provincia brindisina.

 

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